Le nuove attribuzioni di opere che risultano essere “da sempre” presenti avvenute negli ultimi decenni hanno portato una nuova luce sul patrimonio storico-artistico locale, arricchendolo in modo significativo. Gli affreschi di Bernardino del Castelletto al Castello Malaspina; l’antico romitorio affrescato da G.Battista Ghirlanda sul Candia carrarese; il portale di Camporimaldo riconducibile al prestigioso ambito di Bartolomeo Ammannati; la sala delle Allegorie di palazzo Ducale probabile opera di Alessandro Gherardini. Sono gli ambiti di ricerca oggetto di proposta e riflessione affrontati negli ultimi anni. I percorsi attributivi rappresentano una particolare disciplina di ricerca che sorregge in maniera fondamentale la conoscenza del patrimonio artistico ogni qualvolta, e non è raro, un’opera antica non riporta la firma del suo autore; e quando neanche una sicura documentazione sia in grado di orientare indiscutibilmente verso certezze attributive definitive. Capolavori che meritano di essere riconosciuti e valorizzati. In questi non rari casi l’indagine condotta dallo storico dell’arte muove in un percorso indiziario che è fatto di documentazione più o meno indiretta, di vicinanze cronologiche ma soprattutto di analisi stilistiche, che spesso portano a proposte condivise e pressoché definitive ma altre volte a posizioni interpretative divergenti. E’ su queste problematiche si dipanerà la lezione di Silvano Soldano, oggi alle 16 al convento dei Cappuccini
CronacaLe nuove attribuzioni di opere nel nome dei creatori dell’arte