ROBERTO OLIGERI
Cronaca

Le radici lunigianesi di Vanvitelli. Di San Terenzo l’avo del progettista

L’ideatore della Reggia di Caserta aveva un bisnonno ottonaio che dalla nostra terra si trasferì a Roma

La Reggia di Caserta disegnata per i Borbone da Luigi Vanvitelli: sotto lo studioso Carlo Francini mentre riceve il premio ’Centurione’ . A lui si deve la scoperta della genealogia di Luigi Vanvitelli

La Reggia di Caserta disegnata per i Borbone da Luigi Vanvitelli: sotto lo studioso Carlo Francini mentre riceve il premio ’Centurione’ . A lui si deve la scoperta della genealogia di Luigi Vanvitelli

Luigi Vanvitelli, l’architetto che realizzò la celebre Reggia di Caserta, aveva origini lunigianesi. La scoperta è di Carlo Francini, ricercatore di storia locale, i cui studi lo hanno condotto alla scoperta. Francini, vincitore lo scorso anno del ’Premio Centurione’, ha scoperto che il bisnonno materno del famoso architetto, l’ideatore e realizzatore della celebre Reggia di Caserta, definita la più bella del suo genere in Europa.

L’avo Giovanni Antonio Lorenzani nacque il 25 ottobre 1616 a San Terenzo Monti, allora nel capitanato di Fivizzano. Il progettista ebbe dunque radici lunigianesi: la mamma era Anna Lorenzani, il padre Caspar van Wittel, un pittore d’origine olandese che aveva poi italianizzato il cognome in Vanvitelli. Luigi nacque a Napoli nel Settecento dove, autentico enfant prodige, approfondisce gli studi d’architettura a un livello tale che in pochi anni progetta la Cappella Reale nella Chiesa di San Rocco a Lisbona, si occupa del restauro del Convento di Sant’Agostino a Roma, nel 1748 progetta il restauro di Santa Maria degli Angeli, a Napoli s’interessa della Chiesa della Santissima Annunziata e del Monastero di Sant’Agostino, progetta inoltre la sistemazione del porto di Anzio e di Fiumicino. Opere di una qualità tale che lo incoronano architetto di fama del tempo, per cui, nel 1751 viene chiamato a servizio del re di Napoli Carlo III° di Borbone. E’qui che inizia a lavorare all’importantissimo incarico di realizzare una reggia sontuosa, da adibirsi a residenza estiva dei Borbone.

Con l ‘obiettivo di superare in magnificenza il palazzo dell’Escorial e quello di Versailles, viene scelta la zona di Caserta, un’area strategica in quanto facilmente raggiungibile dalla capitale,e nel contempo prossima a una città più piccola. E’ così che nasce la Reggia, una meraviglia sulla terra in stile barocco, dotata di 1200 stanze, cappella, teatro, circondata da un parco impreziosito di fontane, di vasche alimentate da una cascata artificiale a fianco di un viale lungo tre chilometri. " Il bisnonno dell’architetto, Antonio Lorenzani, era un provetto ottonaio che si era trasferito a Roma dove aveva aperto un laboratorio. La sua capacità nel costruire medaglie, fregi, simbologie l’aveva messo a contatto con le più importanti famiglie della capitale - spiega Carlo Francini – tanto da realizzare una consolidata posizione economica. E a Roma, era nato il figlio Paolo (prozio del Vanvitelli), musicista per 17 anni alla corte di Re Luigi XIV° in Francia. E’ incredibile scoprire come in certi piccoli centri della nostra Lunigiana abbiano le radici personaggi assolutamente importanti sia a livello nazionale che internazionale. E sempre per restare a San Terenzo, il paese è anche la patria dell’ingegnere Giovanni Cargiolli, il pioniere della fotografia moderna. Nato nel 1838 e morto nel 1913 - sottolinea lo studioso - aveva realizzato a Napoli nel 1892 il primo Gabinetto fotografico nazionale, su incarico della Regina Margherita, moglie del Re Umberto primo di Savoia. Una persona i che ha davvero portato ulteriore lustro al nostro territorio".