REDAZIONE MASSA CARRARA

Le tracce dei delitti nella lente dei Ris Setacciate le auto delle due vittime

La prossima settimana i carabinieri di Parma effettueranno gli esami di laboratorio sul materiale raccolto. Con loro anche il consulente tecnico della difesa di Bedini e l’avvocato del marito dell’albanese uccisa

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La prossima settimana i carabineri dei Ris di Parma dovranno effettuare gli esami di laboratorio sul materiale raccolto nelle auto di Nevila Pjetri e Carlo Bertolotti, alias Camilla, delle cui morti è accusato il 32enne di Carrara Daniele Bedini. Ad assistere agli esami di laboratorio ci saranno anche l’ingegnere Fabio Bernardini, il consulente tecnico della difesa di Bedini, e l’avvocato Sara Tarabella, delegata dell’avvocato Silvia Rossi, il difensore di fiducia di Leonardo Marku, il marito di Nevila Pjetri. Gli stessi professionisti che hanno presenziato ai rilievi dei Ris tra Sarzana e Marinella nei giorni successivi al duplice delitto, della cui pistola (un calibro 22) si sono perse le tracce. Bernardini e Rossi dovranno assistere (in caso di impossibilità dovranno nominare un delegato) agli esami di laboratorio sul sangue, sulle impronte come quella della scarpa trovata all’interno della Ford Fiesta di Camilla (a Bedini sono state sequestrate scarpe e indumenti vari) e sul mozzicone di sigaretta marca Winston rinvenuto vicino al cadavere di Nevila. La loro presenza è essenziale per entrambe le parti visto che si tratta di accertamenti tecnici irripetibili. Per il resto, sembra non ci siano ulteriori sviluppi, almeno a livello ufficiale.

I carabinieri di Sarzana da subito hanno preso il caso in mano lavorando incessantemente alla ricostruzione dei due omicidi, che stando alle immagini delle telecamere (quelle vicino alla sua abitazione e quelle sparse un po’ per tutta Marinella), porterebbero dritto a Daniele Bedini, che però si è trincerato dietro il silenzio. In mano ai Ris anche l’asciugamano di colore arancione con frange e scritta Enjoi Summer e quello rosso, che dai filmati Bedini ha usato per coprirsi le parti intime e rientrare arrampicandosi dal terrazzo nella sua abitazione di via Carriona, la mattina del 5 giugno e ritrovato dagli uomini dell’arma all’interno della lavatrice di famiglia. Gli esami dovranno stabilire se il sangue sugli indumenti appartiene a una delle due vittime, come quello rinvenuto sul furgone aziendale, un pick up Fiestra modello Strada, che i Ris hanno controllato centimetro per centimetro alla ricerca di tracce; così come per la Ford Fiesta di Camilla, al cui interno sono stati ritrovati bossoli di una pistola calibro 22. Lo stesso calibro che secondo i medici legali avrebbe ucciso le due vittime.