"Legge europea può salvare le Alpi Apuane"

L'associazione Apuane Libere chiede al Ministero dell'Ambiente e alla Regione Toscana di attuare la Legge sul ripristino della natura per salvare le Alpi Apuane, ricche di biodiversità minacciata dalle attività estrattive.

"Legge europea può salvare le Alpi Apuane"

L'associazione Apuane Libere chiede al Ministero dell'Ambiente e alla Regione Toscana di attuare la Legge sul ripristino della natura per salvare le Alpi Apuane, ricche di biodiversità minacciata dalle attività estrattive.

Grazie all’entrata in vigore della Legge sul ripristino della natura approvata dal Parlamento Europeo si possono salvare le Apuane. Ne sono certi i volontari dell’associazione Apuane Libere che hanno mandato due distinte lettere al Ministero dell’ambiente e all’Assessorato della Regione Toscana per chiedere il conseguimento degli obiettivi in essa contenuti. "Questo importante Regolamento rappresenta un imperativo categorico ad agire per la tutela degli ecosistemi presenti sulla catena montuosa delle Alpi Apuane – scrivono –. Con carattere immediato e giuridicamente vincolante, queste norme costituiscono una svolta storica, imponendo l’unica modalità e tempistica d’intervento possibile per il ripristino degli ambienti degradati nei circa 180 siti estrattivi ancora attivi fuori e dentro il Parco Alpi Apuane".

L’associazione ricorda che le Apuane rappresentano un importantissimo scrigno che "accoglie circa il 50% della biodiversità della Regione Toscana e circa un terzo della biodiversità floristica italiana, inclusi endemismi floreali ed animali. La ricchezza di habitat e specie delle Alpi Apuane dovrebbe essere una ragione sufficiente per dimezzare il numero di cave attive: al contrario, negli ultimi anni, le scellerate politiche della Regione Toscana, hanno autorizzato la riapertura di quasi 40 ferite ormai rimarginate e l’ampliamento delle cave esistenti, nonostante le evidenze di un calo del numero di impiegati nel settore estrattivo, di irregolarità nelle attività di cava, di infiltrazioni criminali, di profitti concentrati nelle mani di pochi al prezzo di danni collettivi". Una "nuova e concreta possibilità" sostiene il presidente, Gianluca Briccolani, che chiede di inserire "il caso Apuano" nel piano nazionale di ripristino da presentare obbligatoriamente in Europa entro due anni.