![La rivela la commissaria Montaresi dopo i pareri dei Ministeri. I Paladini: "Una conferma che quel Piano, così com’è, non si può fare". La rivela la commissaria Montaresi dopo i pareri dei Ministeri. I Paladini: "Una conferma che quel Piano, così com’è, non si può fare".](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NmUxYzdmZGUtNmExZC00/0/lerosione-nodo-cruciale-richiesti-nuovi-studi-lautorita-portuale-sta-gia-lavorando.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
La rivela la commissaria Montaresi dopo i pareri dei Ministeri. I Paladini: "Una conferma che quel Piano, così com’è, non si può fare".
Al di là degli aspetti economici e politici della questione legata al porto di Carrara e al turismo del mare – ognuno al solito guarda al proprio orto – la vicenda del nuovo Piano regolatore portuale si gioca tutta in ambiti tecnici e ambientali. Quanto richiesto dall’Autorità portuale – e sostenuto a spada tratta da amministratori, imprenditori e sindacati di Carrara – si può fare o no? A giudicare dai pareri del ministero dell’Ambiente e del Consiglio superiore dei Lavori pubblici sembra proprio di no, almeno così come è stato richiesto. Necessaria una serie di integrazioni.
Il caso è esploso a livello regionale e nazionale dopo il disastro della Guang Rong a Marina di Massa. Se n’è occupata anche la Rai con servizi dalla costa che hanno dato spazio alla sindaca di Carrara, Serena Arrighi, al suo collega di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, alla presidente dei Paladini Apuoversiliesi, Orietta Colacicco, e al commissario dell’Autorità portuale, Federica Montaresi. Quest’ultima, che ieri ha ricevuto alla Spezia il vice ministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi per parlare delle nomine e dei progetti futuri, ha rivelato che l’Autorità portuale, dopo i pareri dei ministeri, sta lavorando allo "studio meteomarino di morfodinamica costiera". In sostanza, significa che gli uffici di Roma pongono grande attenzione al fenomeno dell’erosione della costa e hanno chiesto approfondimenti o nuovi studi, appunto, anche all’interno di una situazione meteomrina cambiata. Montaresi, infatti, afferma che "gli studi servono per l’elaborazione di un piano che definisca le modalità operative, le tempistiche e il cronoprogramma per poi effettuare il ripascimento".
Pronta la replica dei Paladini: "Ma la relazione tecnica dell’università di Pisa, proprio sulla morfodinamica costiera, e commissionata per le osservazioni alla Vas dai Paladini insieme alle associazioni del territorio, da Forte dei Marmi a Massa (balneari, albergatori, commercianti, residenti, proprietari di seconde case) dice che bisogna aggiornare i dati, anzi ci vogliono dati nuovi. Poi c’è la soluzione indicata dal professor Pietro Lunardi di un modello fisico idraulico in scala ridotta a fondo mobile per studiare scientificamente gli interventi realmente necessari per bloccare l’attuale erosione. Comunque, in ogni caso, ci vuole tempo". I Paladini poi fanno notare che "i sindaci di Pietrasanta, Forte e Massa, prima di siglare il protocollo di intesa per il ripascimento, hanno inviato una lettera proprio al Consiglio superiore dei lavori pubblici manifestando la loro preoccupazione e chiedendo garanzie che le nuove opere al porto non portino erosione". Una intesa condizionata, insomma. "La commissaria Montaresi – continuano i Paladini per voce del presidente Colacicco – pensa sempre che, sciolta la riserva dello studio, presentati i costi benefici del ripascimento, si arriverà all’approvazione del Piano. Ma così com’è no, perché si chiamerebbe ’compensazione’ e si può compensare solo un danno già prodotto e non un danno che si andrà a produrre con effetti devastanti per l’ambiente e l’economia del mare. Anzi, sarebbe bene che il porto, che ha causato il danno, inizi a rimediare a quelli già arrecati".
Un altro aspetto è quello dello sviluppo del porto per il settore manifatturiero, sottolineato dalla sindaca di Carrara e da tutti i portatori d’interesse. "I conti non tornano – dice Colacicco –. Se l’area destinata al commerciale dallo stato attuale al Piano regolatore segna un 8,6% con 20.626 metri quadrati su 140mila vuole dire che quanto c’è è quasi sufficiente, mentre alle crociere verrebbe destinato un + 100% per 52.750 mq, con una spesa di 110 milioni di euro su 478 milioni. Ma se le crociere non servono per lo sviluppo, perché investire 110 milioni, perché prolungare di 450 metri il molo di sopraflutto, che porterà ulteriore erosione alla spiaggia già deturpata di Marina di Massa e un’accelerazione tale da compromettere quelle della Versilia? Le crociere, si sa, portano poco al territorio. E poi sappiamo, dai pareri ministeriali, che nel porto di Carrara non potranno entrare in manovra navi cruise più lunghe di 285 metri. Non va mai dimenticato che le infrastrutture devono essere sostenibili".
Luca Cecconi