L’eterna giovinezza dei bivacchi. Percorso di valorizzazione storica. Da luogo di riparo a tappa turistica

Bagnone, lo sforzo per il recupero degli alpeggi dell’Arpa. La missione del Cai per la montagna accessibile

L’eterna giovinezza dei bivacchi. Percorso di valorizzazione storica. Da luogo di riparo a tappa turistica

Bagnone, lo sforzo per il recupero degli alpeggi dell’Arpa. La missione del Cai per la montagna accessibile

I bivacchi sono nati come riparo. Adesso sono luoghi di sosta e riposo, fra le vette del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Per definizione i bivacchi sono strutture sempre aperte e disponibili per l’escursionista che vuole raggiungerli come meta di una singola escursione o come punto tappa per un itinerario di più giorni. A Bagnone si è fatto un passo ulteriore, si è investito molto sugli alpeggi dell’Arpa, l’arco appenninico afferente il Comune di Bagnone inserito nel Parco dell’Appenino Tosco Emiliano e nell’Area Mab Unesco, a chiusura di un impegno decennale che ha coinvolto più mandati amministrativi comunali e la Regione Toscana. Con questo intervento sono stati recuperati e messi a sistema gli alpeggi e i bivacchi dei Tornini, di Garbia, di Baton e dei Fagianelli, ma anche la viabilità che ne consente l’accesso. Tanti i contributi arrivati e investiti sul territorio, quasi un milione di euro, suddivisi per il recupero e la valorizzazione dei bivacchi di montagna, la sentieristica, il recupero successivo della strada forestale dei Tornini e ancora le Capanne di Garbia, di Baton, il Bivacco dei Fagianelli sopra Vico che ha anche coinvolto, con intervento finanziario diretto regionale, l’ASBUC di Vico. "Gli alpeggi - spiega il sindaco di Bagnone, Giovanni Guastalli - erano punto di ritrovo per persone in difficoltà o alla ricerca di un riparo. Il nostro obiettivo è valorizzarli, quindi in collaborazione con il Cai e altre associazioni del territorio faremo di tutto per organizzare eventi e occasioni affinché la montagna sia maggiormente frequentata".

Tra gli obiettivi del Cai, rendere la montagna accessibile. Era stato il presidente del Cai di Bagnone, Federico Santini, a esprimere quest’idea all’inaugurazione ai Tornini, che aveva visto la partecipazione dell’assessore regionale Stefania Saccardi. "Siamo contenti di vedere il sistema crescere - aveva detto Santini - il Cai opera a Bagnone da circa 40 anni, sul territorio abbiamo 60 chilometri di sentieri che cerchiamo di mantenere fruibili. Ci interessa coinvolgere le persone nel processo di riscoperta e tutela della montagna, vorremmo allestire il locale dei Tornini affinché possa essere accessibile anche a persone con disabilità, bambini o anziani". Il lungo cammino di riqualificazione era cominciato con l’amministrazione di Gianfranco Lazzeroni, proseguita con Carletto Marconi, completata dall’attuale amministrazione guidata da Guastalli. Finalmente un’opera a tutela del territorio e della sicurezza, incentrata sul ruolo degli abitanti che anticamente usavano le capanne per alpeggio lungo la via del sale, sopra Iera, nei periodi della transumanza o a nord della Frazione di Vico, sul torrente Re di Valle, per soggiorno durante la realizzazione di carbonaie, pulizia dei boschi e raccolta delle castagne. Per il futuro sono in programma il potenziamento dell’offerta turistico-ricettiva con gli ostelli comunali a Treschietto e Bagnone, l’attivazione di attività didattiche e turistiche in rete con gli organismi zonali e regionali, con la partecipazione a circuiti importanti collegati alla Via Francigena e iniziative per il cicloturismo. Tutte azioni determinanti per la recente attribuzione della Bandiera arancione del Touring club al Comune di Bagnone, per la qualità ambientale e culturale del territorio.

Monica Leoncini