NATALINO BENACCI
Cronaca

Lettura Viaggio alla scoperta dei toponimi

L’ultima pubblicazione del geologo e già sindaco di Pontremoli Gianpiero Bertoni: "Tocca ai nomi spiegare il territorio"

L’ultima pubblicazione del geologo e già sindaco di Pontremoli Gianpiero Bertoni: "Tocca ai nomi spiegare il territorio"

L’ultima pubblicazione del geologo e già sindaco di Pontremoli Gianpiero Bertoni: "Tocca ai nomi spiegare il territorio"

C’è tutta una storia da raccontare dietro l’origine dei nomi dei paesi, che possono essere strani e bizzarri, originati da caratteristiche ambientali, da storie antiche o da alterazioni linguistiche. Tocca ai nomi il compito di spiegare il territorio. Ne è convinto il professor Gianpiero Bertoni, geologo, già sindaco di Pontremoli dal 1985 al 1990, che ha scritto il libro “Viaggio tra i toponimi dell’Alta Val di Magra, origine e significato etimologico dei nomi di luogo” (Il Fiorino), presentato nei giorni scorsi alle Stanze del Teatro della Rosa dalla professoressa Caterina Rapetti.

Alla base del lavoro di Bertoni alcuni riferimenti fondamentali che tengono conto dello sviluppo della scienza etimologica derivante dalle approfondite ricerche sui linguaggi più antichi a partire dalla fase protoitalica per giungere ai periodi gotico e longobardo, riguardo ai quali esistono veri e propri vocabolari che permettono di avere un idea ben più chiara dello sviluppo e dell’utilizzo in ambito toponomastico di numerosi termini fondamentali per elaborare ipotesi credibili sul significato di tanti nomi.

"Avevo già pubblicato articoli sul Corriere Apuano su invito dell’allora direttore Giulio Armanini – spiega l’autore –. Ho iniziato seguendo il principio che i toponimi esprimono le caratteristiche dei luoghi. Sono partito inquadrando gli insediamenti nella fossa tettonica dell’Alta Val di Magra che è stata causata da uno sprofondamento di un tratto di crosta terrestre, dall’Orsaro al Monte Cornoviglio. In questo crollo si sono formati dei dossi e i pendii hanno accolto i primi insediamenti umani che poi si sono dati un nome esprimendo in dialetto le diverse caratteristiche locali. I toponimi risultano formati da composizioni di parole del latino parlato e da contaminazioni di etimi del volgare".

Quali sono i nomi che l’hanno impegnata di più nel determinare le loro origini? "Due in particolare quelli che hanno chiesto degli approfondimenti. Sono Casalina, perché non figura negli antichi statuti di Pontremoli, ma al suo posto è citato il nome Bisio che indicava l’abitato. Un altro toponimo è Valingasca: ‘asca’ è un suffisso paleoligure, che indica un corso d’acqua che in questo caso scende dal valico del Monte Valoria. Successivamente si è formato un abitato sulla sponda del torrente e il nome è passato al paesino". Che significato ha il suffisso ‘Ar’ in Arzengio e Arzelato? "Questa sillaba deriva da “varg”, alterazione di ‘verg’, dal latino ‘vergere’ che significa pendio. Il nome designa un paese costruito sul pendio. Nel caso di Arzelato la sillaba finale ‘to’, un accrescitivo, indica che il pendio è esteso".

La curiosità fondamentale sta nella dimostrazione che Pontremoli deriva dal nome ‘Pontremalo’ (punto stabilito) che a sua volta è figlio dell’espressione ‘Puntum vergema loco’ che indicava l’insediamento longobardo tra la Biedla e il Piagnaro. ‘Vergema’ significa pendio con case. "Quando i monaci di Bobbio nell’VIII secolo sollecitarono i longobardi a costruire la chiesa di San Giovanni e Colombano si creò una convergenza di lavoro e partecipazione con gli abitanti della ‘Biedla’ e del Piagnaro. E si formò il primo nucleo della comunità".

Natalino Benacci