Lezione antimafia ai ragazzi. La “vendetta” culturale di Giovanni Paparcuri

Il messaggio agli studenti dell’autista scampato all’attentato contro Rocco Chinnici nella conferenza sulla legalità al teatro Guglielmi dell’associazione ‘La Rivincita’ .

Lezione antimafia ai ragazzi. La “vendetta” culturale di Giovanni Paparcuri

Lezione antimafia ai ragazzi. La “vendetta” culturale di Giovanni Paparcuri

MASSA

Educare gli studenti spiegando loro cos’è e cosa è stata la mafia, con excursus pedagogici rispetto al diritto e a ciò che è e non è democratico, era l’obiettivo della conferenza “Cultura alla legalità” organizzata al teatro Guglielmi dall’associazione ‘La Rivincita’. Ospite di punta Giovanni Paparcuri, ex esperto informatico del tribunale di Palermo, ex custode del bunkerino, collaboratore dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, sopravvissuto all’attentato in cui 40 anni fa morì Rocco Chinnici. La presidente dell’associazione Carmela Federico nel ruolo di mediatrice degli interventi del Procuratore antimafia Roberto Pennisi, dei senatori Manfredi Potenti della Commissione giustizia e bicamerale antimafia e Gianluca Cantalamessa, già membro della commissione nazionale antimafia, e della professoressa Rosaria Bonotti del Liceo Classico ‘Pellegrino Rossi’ i cui studenti erano in platea insieme ai ragazzi dei licei Pascoli, Fermi, Palma, degli istituti Barsanti e Salvetti. Il senatore Cantalamessa ha aperto con una panoramica sulla mafia di oggi, non meno pericolosa perché non spara, più insidiosa e difficile da individuare. "Un virus" l’ha definita il senatore Potenti. Sono poi intervenuti il prefetto Guido Aprea sulle condotte criminose anticamera dell’illegalità come bullismo o violenza contro le donne, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, avvocato, citando l’Antigone di Sofocle, la sua disobbedienza al tiranno, il sindaco Francesco Persiani sottolineando che "non esiste legalità senza giustizia".

Giovanni Paparcuri, autista di auto blindate negli anni caldi della Mafia siciliana, ha raccontato come l’attentato a Rocco Chinnici, nel quale rimase gravemente ferito, gli ha cambiato la vita. Gli venne proposto il congedo, ma lo rifiutò, inspiegabilmente venne declassato di due livelli dallo Stato, divenne amico fidato dei magistrati Falcone e Borsellino con il quale fu collaboratore informatico nel “bunkerino”. Ha raccontato ai ragazzi del senso di colpa che ancora oggi lo tormenta per essere sopravvissuto e il desiderio di vendetta che lo ha sfiorato fino alla scelta di ricercare una vendetta non violenta ma culturale e pedagogica, raccontando la sua storia. "Ma non si provi a chiamare eroi gli uomini che lottano contro la Mafia", apostrofa Paparcuri: uomini che hanno creduto nei loro ideali ma chiamandoli eroi si farebbe l’errore di crederli unici mentre tutti possiamo fare qualcosa se uniti dal solito ideale. Paparcuri è diretto e non risparmia frasi al vetriolo per lo Stato che lo ha tradito negli anni della lotta alla Mafia e anche dopo. Non sono mancati momenti dedicati all’arte: è il cantautore milanese Maurizio Pirovano ad aprire e chiudere la manifestazione. Sul palco un quadro di Falcone e Borsellino dell’artista Margherita Benassi e un dipinto dell’artista Mafalda Pegollo: un grande cuore appoggiato su un paio di baffi dipinti.