di Cristina Lorenzi
Milleseicento libri che potrebbero arricchire la città: dal punto di vista culturale, richiamando studiosi e ricercatori e creando qui un polo per la letteratura inglese. L’idea è di Maria Mattei, del circolo ’Open’ che, con l’aiuto di Cristina Raffo, ha proposto all’amministrazione l’acquisizione del fondo libri di Liana Borghi, illustre docente di letteratura inglese e nord americana a Firenze, fondatrice della Libreria delle Donne e della Società italiana delle letterate, che pubblicò numerosi libri e articoli sulla scrittura di genere e queere. Il padre, costretto all’esilio negli Usa dopo le leggi razziali, insegnò ad Harvard: il suo archivio è conservato alla Nornale di Pisa.
"Liana Borghi – spiega Mattei che con la letterata, scomparsa nei mesi scorsi, collaborò nelle giornate della Memoria e a eventi sulla letteratura delle donne – per tradizione familiare era legata a Carrara e al pensiero libertario. I libri dei quali si propone l’acquisizione, a titolo gratuito, costituiscono un patrimonio di 1600 volumi in lingua Inglese, relativi a scritti di donne, o su donne protagoniste della letteratura, storia, cultura e critica letteraria anglo americana, del 1900. Un modo per recuperare l’identità cittadina, in passato legata alla cultura inglese oltre che per il marmo, anche per le istituzioni e per gli importanti rapporti storici, che adesso potrebbe divenire centro di studi e ricerche sulla cultura anglosassone, ma anche un modo per recuperare quel rapporto privilegiato che la città ha sempre avuto con le donne. Appena ho proposto l’iniziativa al Comune ho trovato la massima disponibilità e interesse da parte di Monica Armanetti della biblioteca, del dirigente alla Cultura Guirardo Vitale e del presidente della commissione Cultura Cesare Bassani che si sono subito interessati". A tal proposito la giunta ha deliberato di destionare una sezione della biblioteca che con 5mila euro ospiterà i libri di Borghi. "Potremo offrire sia al lettore che guarda al 1900 attraverso il punto di vista femminile che ai ricercatori, studenti, studiosi che pongono al centro dei propri studi e interessi l’analisi della identità di genere e la sua rappresentazione. Importante – spiega Mattei – collegare l’importante lascito al peculiare interesse che la città ha sempre avuto nella letteratura al femminile con la tradizione inaugurata da Marina Babboni anni fa con il Centro di documentazione delle donne in rete con la Regione Toscana. Centro da me implementato con la storia locale e tematiche di genere con Da Stella a Stella, Tre donne alla Guida di Carrara, En Lunisiane, L’Altro ALcolismo. Il Fondo inoltre può contribuire a dare alla biblioteca un ulteriore strumento volto ad assicurare che il contributo storico, culturale e politico delle donne alla società sia pienamente riconosciuto. Il Fondo assume particolare rilievo, inoltre, visto l’interesse sempre maggiore dei ricercatori per i rapporti culturali e artistici che legano le Apuane al mondo anglo americano; da aggiungere anche la presenza a Carrara di numerosi studenti e artisti stranieri che utilizzano la lingua inglese e potrebbero così trovare in biblioteca un ulteriore servizio. Carrara potrebbe così diventare un polo di ricerca sulla letteratura e storia anglo americana del 900, capace di attirare studiosi docenti e studenti da tutta Italia con possibili ricadute interessanti anche per il centro cittadino".
Un progetto colto al volo anche dal Comune di Fivizzano che ha accolto 600 volumi appartenenti a Liana Borghi. "Questo – aggiunge Mattei – può essere un elemento di ulteriore arricchimento creando momenti di proficua collaborazione tra le due realtà territoriali, entrambe parti della rete provinciale delle biblioteche. Considerato che la biblitoeca comunale ha tra i suoi criteri di sviluppo la costante implementazione delle proprie raccolte anche attraverso donazioni o lasciti che vengono valutati sulla base di criteri prefissati tra i quali la completezza, l’attualità, lo stato di conservazione e la pertinenza dei documenti in coerenza con le raccolte già presenti. La stessa Borghi manifestò la volontà di donare la propria collezione di libri".