Malatesta Legnami al giro di boa: è stato pubblicato il bando per la vendita all’asta dello stabilimento della storica segheria di Licciana Nardi, che dal giugno 2023 ha chiuso i battenti lasciando nell’incertezza una ventina di dipendenti. La scadenza del bando è fissata al prossimo 17 maggio e parrebbero esserci acquirenti interessati: "C’è un’azienda che opera nel settore del legno che ha già manifestato interesse. A questo punto non rimane che attendere l’aggiudicazione al soggetto che farà l’offerta migliore. Dopodiché si lavorerà alle opportunità economiche-finanziarie e al piano industriale da attuare per la ripartenza".
Lo dicono i responsabili sindacali della Filca – Cisl Massa Carrara, Lorenzo Sichei e Andrea Giannuzzi con la responsabile Cisl della Lunigiana Ilaria Rossi. Unica nel suo genere in tutto il panorama regionale, con una presenza radicata nel cuore della Lunigiana, la crisi della segheria Malatesta aveva fatto scattare fin da subito una mobilitazione a più livelli. "Con i sindaci di Licciana Nardi e di Aulla, insieme alla Regione Toscana, ci siamo attivati – affermano i sindacalisti - per dare sostegno ai lavoratori sotto l’aspetto economico attraverso gli ammortizzatori sociali e nel contempo ci siamo impegnati per individuare le soluzioni più opportune per avviare la ripresa dell’attività produttiva". Un duro lavoro condotto a più mani, attorno al tavolo regionale coordinato da Valerio Fabiani, consigliere del governatore Giani per lavoro e crisi aziendali, che ha lasciato nell’ansia per molti mesi i lavoratori della Malatesta. Dalla paura di una chiusura definitiva e dei licenziamenti in massa, all’avvio della procedura fallimentare, all’ottenimento degli ammortizzatori sociali, fino ad arrivare al bando di vendita che consentirà la ripartenza dell’attività mantenendola in loco. "Il bando è costruito seguendo le opportunità concesse dal Codice della crisi e dell’insolvenza - spiegano dalla Regione - in modo tale che i debiti della società Malatesta vantati dai creditori privilegiati potranno essere scontati dal prezzo di vendita". Ciò significa che, come spiegano ancora da Regione Toscana: "Chi si accollerà l’acquisto dello stabilimento, che dovrà subire importanti adeguamenti specie in tema di sicurezza, potrà scontare anche tutti i debiti dal prezzo di vendita: tfr lavoratori, mutuo ipotecario dello stabile e crediti privilegiati". Intanto i sindacalisti fanno sapere che in questi giorni i lavoratori hanno incassato la prima parte della Cassa Integrazione e annunciano che è già stata approvata con decreto ministeriale la Cassa Integrazione per il periodo gennaio-giugno 2024. "Ora ci sono i tempi tecnici imposti dalle procedure ma possiamo guardare al futuro con più ottimismo - dicono i sindacalisti - Dobbiamo riconoscere che i mesi passati dalla cessazione della Malatesta Legnami sono stati piuttosto duri. Ringraziamo la Regione, i Comuni di Licciana ed Aulla, i curatori nominati dal tribunale per la liquidazione giudiziale dell’azienda: tutti soggetti che si sono sempre resi disponibili ad un confronto collaborativo per portare avanti la procedura".
"Anch’io sono parte lesa in questa vicenda" - dice Silvana, moglie del compianto Enrico Malatesta titolare della segheria ceduta a Innovatek srl nel 2022. "La società a cui ho venduto non ha rispettato gli impegni economici: all’improvviso mi sono ritrovata senza segheria, coi debiti da pagare e il dubbio dei lavoratori che io potessi essere d’accordo con quella società. Io e mio marito abbiamo sempre avuto a cuore gli operai, al punto da chiedere di mantenerne il nome anche a loro tutela. Sono sollevata che tutto stia volgendo al meglio".
Michela Carlotti