Licia Pinelli La salma riposerà a Carrara

Lo ha annunciato ieri ai funerali Gad Lerner: "Milano non ti merita". La vedova sarà sepolta accanto al marito a Turigliano

Licia Pinelli La salma riposerà a Carrara

La A degli anarchici sul feretro di Licia Pinelli, vedova di Pino

La salma di Licia Pinelli sarà sepolta accanto a quella del marito nel cimitero di Turigliano.- "Milano non li merita, non merita Giuseppe Pinelli e Licia Pinelli, andranno a Carrara, è più giusto così". Lo ha detto il giornalista Gad Lerner parlando ieri al funerale della moglie del ferroviere volato da una finestra della questura di Milano dove era interrogato per la morte del commissario Luigi Calabresi. Lerner ha parlato così della decisione della donna di riposare al cimitero di Carrara dove sono sepolti diversi anarchici e partigiani, accanto al marito. È giusta questa scelta "nella Milano di oggi - ha aggiunto -, nella Milano degli spioni, che guarda con reticenza alla verità".

Ieri a Milano centinaia di persone hanno segjuito il rito funebre, fuori dalla casa funeraria San Siro di via Corelli per dare l’ultimo saluto alla vedova di Giuseppe, morta pochi giorni fa. Per l’ultimo viaggio Licia Pinelli ha voluto sulla bara la bandiera nera con la A di anarchia vergata in rosso. La stessa che ha accompagnato suo marito, il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, morto nel 1969, cadendo da una finestra della questura di Milano, ingiustamente accusato della strage di piazza Fontana. In tanti hanno partecipato a Milano al funerale laico della vedova, che è morta a 96 anni, dopo avere combattuto tutta la vita per avere verità e giustizia per la morte del marito, diventando suo malgrado un simbolo e un personaggio pubblico. La piccola sala della casa funeraria nella periferia di Milano non è riuscita a contenere tutte le persone che sono arrivate per salutarla, con le bandiere dell’Anpi, degli anarchici, i fazzoletti rossi al collo, e così fuori sono state messe delle casse. "Quella sera a Milano era caldo…" , le note della ‘Ballata di Pinellì hanno dato il via alla commemorazione, poi la figlia Claudia ha preso la parola. "Hai dato tanto, davvero tanto - ha detto -, quante persone ci sono, quanto affetto, ti schermiresti perché non volevi diventare un monumento nazionale, nonostante quello che ti è successo". La figlia ha poi sottolineato che "nonostante il calvario" a cui la madre era stata sottoposta, non si era "mai permessa la rassegnazione e che gli altri decidessero per te, che ti incattivissero. Sei stata la nostra roccia".

L’Anpi di Milano avrebbe voluto dare a Licia la tessera onoraria il 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana "ma non abbiamo fatto in tempo", ha detto il presidente Primo Minelli, che ora con il sindaco Giuseppe Sala e la famiglia sta cercando un modo per ricordarla.