
Dal porto al Consorzio Zia, passando per il porto e il settore marmo: i temi discussi al convegno. Del Vecchio: "La Guang Rong ha riacceso lo scontro tra turismo e manufatturiera, ma possono vivere insieme".
"Questo è il momento del confronto e non della contrapposizione". Lo ha detto chiaramente più volte mercoledì sera Nicola Del Vecchio, il segretario provinciale Cgil ideatore del tavolo di confronto sul rilancio dell’industria organizzato a Palazzo Ducale (nella foto). In una serata lunga e partecipata, in cui l’espansione del porto di Marina di Carrara ha occupato buona parte del dibattito, non sono mancati anche anche altri spunti del segretario, con una panoramica a 360 gradi su alcuni dei temi caldi del territorio. Tra gli argomenti toccati da Del Vecchio, oltre alla questione porto, anche un rapida riflessione sulla zona industriale.
"Siamo tra coloro che ritengono indispensabile il mantenimento della vocazione manifatturiera della zona industriale - ha sottolineato il segretario - e per questo è indispensabile dotarci dello strumento dell’esproprio per le aree improduttive. Continuiamo a pensare che uno dei problemi del nostro territorio sia rappresentato dalla mancanza di aree in zona industriale, anche a causa dei lenti processi di bonifica, e al fatto che in quelle poche aree che sono ancora libere, assistiamo a processi speculativi che impediscono o limitano l’insediamento di nuove realtà produttive".
Da qui la proposta di Del Vecchio di ripristinare lo strumento dell’esproprio, oltre a riconsegnare al Consorzio un’importante funzione che era presente fin dalla sua costituzione. "Ciò permetterebbe da un lato di ridare linfa alla nostra economia territoriale - ha spiegato - e, dall’altro, evitare processi speculativi che rischiano invece di essere sempre più frequenti". Tra i temi toccati, anche uno dei più attuali: l’incidente della Guang Rong arenata contro il pontile di Marina di Massa. "A seguito dell’incidente si è riacceso uno scontro tra economia turistica e manifatturiera - ha ricordato Del Vecchio - ma noi a quello scontro vogliamo sottrarci, consapevoli che le due economie non possono e non devono essere messe in contrapposizione, ma devono convivere con una rinnovata attenzione alla salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori e alla tutela dell’ambiente".
Infine un rapido passaggio anche sul tema del lapideo, su cui da tempo Del Vecchio auspica nuovi paradigmi in gradi di generare una miglior redistribuzione della ricchezza. "La nostra visione l’abbiamo dimostrata durante la vertenza del marmo - ha precisato il segretario - e vogliamo uscire dal ricatto occupazionale e provare soprattutto a mettere al centro la necessità di costruire nuovi paradigmi capaci di generare la redistribuzione della ricchezza, oltre a generare un’occupazione che sia il più possibile stabile, sicura ed equamente retribuita, con un occhio di riguardo anche alla tutela dell’ambiente e del paesaggio. Non siamo tra coloro che pensano che si debba produrre a tutti i costi, ma non siamo neppure tra coloro che pensano che lo sviluppo di un territorio si possa basare sulla rendita, sia essa immobiliare o di posizione, come assistiamo in determinati settori della nostra economia".