"Ci tengo a condividere i sentimenti democratici e antifascisti che storicamente sono appannaggio della vostra terra". Così la senatrice a vita Liliana Segre ieri ha ringraziato il consiglio comunale che, in occasione della festa di Carrara e dei carraresi le ha consegnato la cittadinanza onoraria. Le senatrice per ragione di salute non ha partecipato alla cerimonia, ma ha comunque mandato una lettera di ringraziamento spiegando di essere "certa che la condivisione della cittadinanza renderà più saldi i nostri valori e i nostri principi. Auguro alla vostra, anzi nostra, comunità un futuro di prosperità e di progresso morale e civile". Alla cerimonia c’erano, tra gli altri, rappresenti della comunità ebraica di Viareggio e dell’Anpi, mentre è stato il presidente Michele Palma a fare gli onori di casa e a ricordare, come suggerito inizialmente dal consigliere del Psi Giuseppina Andreazzoli, il perché del conferimento della cittadinanza a Liliana Segre. "Ancora oggi, a 75 anni dalla caduta del nazifascismo ci sono famiglie in cui vige un accordo più o meno tacito di non esporsi su temi come l’antisemitismo e il razzismo - ha detto Palma -. E se questo a prima vista ci può apparire strano, è solo perché siamo abituati all’esempio straordinario di donne come la senatrice Segre, che del testimoniare al mondo quello che accadde allora, ne hanno fatto una missione di vita. Il suo straordinario coraggio è lo stesso che rivedo nelle donne Carraresi del VII luglio 1943". "Come donna socialista – ha aggiunto Andreazzoli – esprimo soddisfazione e ritengo che sia una vittoria significativa di quanti, come me, credono di dover evidenziare, con atti concreti, l’impegno di una donna che, dopo la deportazione e il rientro in Italia, ha continuato ad approfondire le cause degli errori del passato attraverso un impegno pubblico continuo, sostenendo campagne per i diritti umani e partecipando a iniziative per debellare il razzismo e l’antisemitismo con un impegno ininterrotto".