Quella della presenza massiccia di cinghiali in tutto il territorio lunigianese è una problematica conosciuta da tempo. Soprattutto in conseguenza dei gravi danni arrecati da questi invasivi ungulati alle coltivazioni agricole. Una delle loro zone predilette è la Piana di Filattiera. E’ qui che si concentrano le produzioni di cereali in Lunigiana: grano, orzo, granoturco. I cinghiali, nottetempo, ne fanno scempio mettendo alle corde gli agricoltori del comprensorio. Che da tempo si rivolgono alle autorità locali e regionali per limitare drasticamente il numero degli ungulati sul territorio. Istanze presentate in primis ad Annalisa Folloni sindaca di Filattiera, che le ha recepite e non ha esitato ad autorizzare l’abbattimento dei cinghiali nell’area che va da Migliarina, lungo il piano di Filattiera alla località Ghiaione. La scorsa settimana una specifica battuta di caccia nella zona indicata è stata organizzata e portata a termine; a parteciparvi agenti della polizia provinciale coadiuvati da cacciatori abilitati, scelti fra le squadre già attive sul territorio (con porto d’arma a uso caccia e copertura assicurativa). Il risultato dell’azione venatoria ha comportato l’abbattimento di due cinghiali nella zona che va dal torrente Caprio al Ponte di Santa Giustina". Ma i selvatici ’levati’ dai cani durante la battuta sono stati molti di più – dicono alcuni proprietari di terreni – questo genere di esercizio venatorio per ridurre a un numero accettabile i cinghiali va eseguito più spesso e con determinazione. E’ una specie invasiva che va ridotta, il cinghiale arreca danni incalcolabili all’economia delle aziende agricole e fa scemare la volontà dei contadini dal continuare l’attività, in più la sua presenza attira i lupi, anche nei pressi degli abitati, con gravi rischi per gli animali domestici. E poi c’è la peste suina africana, da tempo arrivata in zone dall’altra parte dell’Appennino, di cui i cinghiali rappresentano un potenziale veicolo di propagazione". La nota positiva è l’iniziativa di Coldiretti che si è fatta portavoce con la Regione al fine che quest’ultima organizzi corsi per preparare gli agricoltori in possesso di permesso di caccia, a seguito di specifica preparazione normativa e pratica, per praticare poi l’abbattimento dei cinghiali sui propri terreni con gli organismi pubblici di competenza. Corsi che porterebbero gli agricoltori a divenire pure guardie venatorie volontarie e avrebbero dato risultati importanti nel Mugello dove la popolazione dei cinghiali è stata ’alleggerita’.
Roberto Oligeri