REDAZIONE MASSA CARRARA

Lo sconcerto del sindaco "Fra poco avremmo sgomberato"

La rabbia di Gianni Musetti che punta l’indice contro le responsabilità di chi ha permesso questo

"Sono sconcertato e profondamente addolorato. Quell’area era già stata sgomberata e tra meno di due settimane anche la vittima sarebbe stata allontanata". Così il sindaco Francesco De Pasquale commenta a caldo l’omicidio di Paolo Fiorentino avvenuto ieri mattina all’interno di un appartamento abbandonato all’interno dell’ex campo profughi. "Ringrazio le forze dell’ordine per il tempestivo intervento e per aver immediatamente fermato e arrestato l’aggressore. Le indagini sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica – dice il primo cittadino prima di soffermarsi fatti dall’amministrazione per garantire la sicurezza dell’area -. Al momento posso solo dire che tutta quell’area era stata faticosamente liberata: successivamente alcuni locali erano stati di nuovo occupati abusivamente. Per questo lo scorso agosto avevo firmato io stesso un’ordinanza di sgombero per l’intera area. A inizio dicembre, nel corso di ulteriori controlli, era stata rilevata la presenza abusiva della vittima, alla quale era stata immediatamente notificata ordinanza di sgombero che era previsto il prossimo 25 gennaio". Non si sottrae invece alla polemica Gianni Musetti che punta deciso il dito contro piazza II Giugno per la gestione dell’intera zona. "E’ da anni – dice Musetti - che segnaliamo la presenza di bivacchi e di occupanti nella area dell’ex campo profughi, ma purtroppo i nostri allarmi sono sempre rimasti inascoltati dal primo cittadino. È’ assurdo che ci sia una situazione così delicata e assurda nel pieno centro turistico della nostra città. Le istituzioni hanno lasciato tutto al proprio destino e il primo responsabile è il Comune, proprietario dell’immobile e responsabile dei servizi sociali sul territorio. Certe cose non devono più accadere, non possiamo permettere che le fragilità del nostro territorio finiscano nel sangue, oltre all’oblio in cui sono costrette dalla mancanza di servizi e di assistenza".