Massa, 7 febbraio 2025 – Lo strazio, l’incredulità, la rabbia. La voglia di giustizia. Un’altra giovane vita spezzata mentre lavora. All’indomani del tragico incidente mortale che ha visto la morte del giovane 36enne Lorenzo Bertanelli, colpito alla testa e al torace da un’elica del peso di due tonnellate appartenente a uno yacht di 92 metri mentre stava lavorando con il collega sotto di essa, all’interno del bacino 2 dell’ente Bacini al porto di Genova, i sindacati saltano sulle barricate e ora chiedono maggiore sicurezza e la fine di “una vera strage”, come ha ricordato il segretario provinciale della Cgil, Nicola Del Vecchio.
Un lungo corteo dei sindacati Fim Fiom e Uilm ha ’invaso’ Genova per onorare il giovane dipendente della Mecline di Carrara, azienda specializzata in manutenzione navi che opera al molo Giano in subappalto a Amico & Co, ma anche per chiedere maggiori controlli e estendere i protocolli di sicurezza del porto anche nell’area riparazioni.
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“E’ inaccettabile – dice Del Vecchio – continuare a morire di lavoro, su salute e sicurezza non si fa abbastanza, istituzioni e imprese devono interrogarsi su questo fallimento del sistema che ogni giorno miete vittime innocenti. Questa strage va fermata. Come camera del lavoro ci stringiamo attorno ai familiari e ai colleghi di Lorenzo”.
“La tragedia di ieri ha sconvolto tutti, è abbondantemente finito il tempo delle parole – lo affermano in una nota spiega il segretario della Fim Cisl Liguria Christian Venzano e l’operatore della Fim Cisl Liguria Omar Cattaneo –. Ci sono da mettere subito in atto iniziative concrete: la mancanza degli Rls di sito è una grave mancanza, solo lavoratori nominati da altri lavoratori possono veramente misurare il grado di sicurezza. E chiediamo risorse e investimenti anche per aumentare l’attività ispettiva: le riparazioni navali rappresentano un’area con diverse anime industriali che devono essere attenzionate sempre”.
La Procura di Genova ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e sono state chieste le registrazioni delle telecamere a circuito chiuso. L’autopsia sul giovane sarà eseguita domani. Quello che resta sono i centinaia di messaggi degli amici del giovane sulla sua pagina Facebook: “Ciao amico mio ancora non ci credo. Voglio ricordarti così un vero king della meccanica, un punto di appoggio, un cuore enorme con le tue fragilità e il tuo amore per questo maledetto lavoro che ti ha portato via da tutti noi” scrive un amico. “Le parole da trovare sono impossibili, il tuo sorriso le tue battute i tuoi post le tue auto il tuo Aron...è solo una piccola parte di te” scrive un altro amico di Bertanelli.