Ciottoli ‘intelligenti’ per studiare gli effetti dell’erosione sulla costa massese: è pronto a entrare nel vivo il progetto calato sulla nostra realtà locale nell’ambito dell’iniziativa internazionale Score, smart control of the climate resilience in european coastal cities, finanziato dall’Unione Europea sui fondi Horizon 2020, di cui fa parte la città di Massa come unico comune italiano. In collaborazione con l’istituto professionale "Pietro Tacca" sono stati raccolti a Marina di Massa i ciottoli da adattare alla sperimentazione "intelligente" per il monitoraggio e la comprensione delle dinamiche erosive sul litorale.
Sul campo a fine settembre sei studenti della classe terza: Valentina Bellè, Diego Dell’Amico, Alessandro Diano Fruzzetti, Tommaso Ippolito, Filippo Sacchi, Pablo Vero Bertagnini, coordinati dai docenti Francesca Sandrini, Andrea Nicoli e Giuseppe Costa. Hanno raccolto alla foce del Frigido circa duecento sassi che saranno forati e predisposti nei laboratori della scuola per ospitare sensori a radiofrequenza. I sassi saranno riposizionati nel tratto di battigia e, tra gennaio e febbraio del 2024, saranno individuati in mare grazie a degli appositi scanner e recuperati da sub coordinati dai ricercatori del dipartimento dell’Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova.
L’obiettivo è registrare informazioni sulle dinamiche dell’erosione costiera, analizzando le traiettorie seguite dai sedimenti, la loro variazione morfologica e la loro abrasione. Il prossimo appuntamento progettuale si terrà venerdì 6 ottobre alle ore 10 nella sala consiliare di Massa con un incontro formativo per la scelta dei sensori, quali pluviometri e idrometri, da posizionare in alcuni punti critici del territorio con la collaborazione del Consorzio di Bonifica, delle associazioni di volontariato di protezione civile e di altri soggetti invitati a contribuire.
La sperimentazione degli "smart pebbelsciottoli intelligenti" è uno degli obiettivi del progetto Score e avrà come luogo di sviluppo la costa massese. Massa è l’unica città italiana oggetto di studio, in un gruppo di 10 città pilota di cui fanno parte le irlandesi Dublino e Sligo; le spagnole Barcellona (insieme alla vicina Vilanova i la Geltrù), Benidorm e la Comunità autonoma dei Paesi Baschi; la portoghese Oieras; Capodistria in Slovenia, Danzica in Polonia e la città turca di Samsun. Dieci realtà costiere accomunate dalle solite problematiche e dal periodico ripetersi degli stessi eventi metereologici estremi: l’erosione costiera, l’innalzamento del livello del mare, ma anche il dissesto idrogeologico e le frequenti alluvioni.