Lucchetti al campo del Ricortola. Gli ultras contro la Carrarese. La società invece tira dritto

I tifosi della Massese, decisi a non far passare "la squadra ostile", chiudono i cancelli . I vertici: "Che ne sanno i supporter, dov’erano quando avevamo bisogno di aiuto?".

Lucchetti al campo del Ricortola. Gli ultras contro la Carrarese. La società invece tira dritto

I lucchetti apparsi allo stadio del Ricortola ieri mattina posti dai tifosi della Massese che già nei giorni scorsi avevano fatto trovare uno striscione contro la Carrarese che si allena nell’impianto sportivo

Altro brutto risveglio per l’Asd Ricortola 1972 che ieri mattina ha trovato il campo sportivo di via delle Pinete chiuso dagli ultras della Massese con una serie di catene e di lucchetti. Sparsi lungo la porta d’ingresso c’erano anche diversi volantini che spiegavano il gesto. "In tanti prima di parlare del tifo bianconero dovrebbero conoscerne perlomeno la storia – si legge nel documento dei tifosi contrari all’ospitalità della Carrarese che senza stadio si appoggia al campo massese in attesa dei lavori di recupero a Carrara – . Mai mossi da politica, interessi o opportunismi vari. Solo puro campanilismo e stregua difesa del nostro territorio e dei colori che gli appartengono. Mai e poi mai verrebbero arrecati danni a una struttura di Massa in cui si allenano decine e decine di ragazzi massesi. Il bene della nostra comunità e della nostra gente viene prima di tutto. Questo, però, non significa tollerare che per motivi economici una società della nostra città presti il fianco a collaborazioni con la prima squadra di una realtà ostile. L’aspetto meramente sportivo non ci influenza. Fino a che avremo fiato, anche in Terza Categoria, l’unico club che rappresenta il nostro intero territorio è e sarà sempre e solo l’Unione Sportiva Massese 1919. Auguriamo – conclude ildocumento – il meglio al Ricortola e a tutti i suoi tesserati ma ribadiamo il concetto: Quei due colori di...non verranno mai accettati a casa nostra".

La società del Ricortola naturalmente ha chiamato i carabinieri per l’intervento del caso e dopo aver scelto inizialmente di non esprimersi sulla vicenda per non alimentare ulteriori polemiche ha deciso stavolta di replicare. "Vorremmo chiedere agli ultras dov’erano quando sono arrivate le due trombe d’aria e l’alluvione al campo sportivo di Ricortola – ha voluto chiarire la dirigenza neroverde -. Quando abbiamo dovuto prima spalare il fango dal campo e in un periodo successivo toglierci le tegole. Il Ricortola negli ultimi anni ha rischiato più volte di scomparire per eventi meteorologici straordinari ma nessuno se n’è curati. Siamo sempre andati avanti tra l’indifferenza generale in completa autogestione. A Ricortola ci sono persone che tirano fuori soldi e che si rimboccano le maniche ogni giorno per mantenere e migliorare una struttura che negli anni è diventata il fiore all’occhiello della nostra città. Abbiamo un campo in erba che curiamo in maniera maniacale e che ci invidiano tutti. A nostre spese provvediamo a tutti quei lavori all’impianto che possono servire ai nostri ragazzi. Coi proventi che ci arriveranno dalla Carrarese non ci arricchiremo di certo ma ci serviranno per portare avanti la società, verranno immediatamente rinvestiti nell’impianto e ci serviranno per contribuire alla sopravvivenza della nostra società che sembra non sia mai interessata a nessuno. Qui a Ricortola – proseguono i vertici della società calcistica – da vecchie ed attuali amministrazioni gli aiuti sono sempre stati pochi o nulla. Da altre parti sono stati fatti impianti sportivi ma qui siamo andati avanti sempre con le nostre forze. Negli anni a volte venivamo anche derisi pubblicamente: "Non siamo mica il Ricortola" dicevano dicevano di noi senza problemi in alcune nelle interviste. Noi siamo sempre andati avanti per la nostra strada tra mille difficoltà ma con immutata dedizione. Dal 2023 con la riforma del lavoro sportivo per le società dilettantistiche sono aumentati i costi ed è diventato tremendamente più difficile restare in piedi. In città ci sono diverse realtà sportive, anche gloriose che stanno faticando e rischiano di scomparire. Ma che ne sanno – conclude l’intervento – gli ultras di tutto questo?". Ieri al campo sono intervenuti i carabinieri per ir ilievi p revisti dalla legge e un fabbro per rimuovere i siglli e aprire i cancelli. La cararrese ha così potuto effettuare i suoi allenamenti.