"Luna park? L’ennesimo errore" Costa, Legambiente all’attacco "Gestione del verde fallimentare"

Rossi: "Poca manutenzione del sistema idrogeologico, troppo cemento e aree da risanare". Qui oltre al già creato danno al bosco eliminerà la residua vegetazione ancora presente nel suolo".

"Luna park? L’ennesimo errore"  Costa, Legambiente all’attacco  "Gestione del verde fallimentare"

"Luna park? L’ennesimo errore" Costa, Legambiente all’attacco "Gestione del verde fallimentare"

L’ipotesi del Luna park all’interno di un’area verde a Poveromo è solo l’ultimo tassello di una gestione fallimentare del verde e dell’ecosistema naturale nella costa apuana. Ne è certo il presidente del circolo Massa-Montignoso di Legambiente, Francesco Rossi, che spara a zero sulle amministrazioni locali e regionali, prendendo spunto proprio dalla vicenda del Luna park: "Una delle tante storture nella gestione del patrimonio naturale e boschivo – dice Rossi –. Patrimonio che è una risorsa appartenente a tutta la comunità. La costa apuana, tutta la costa apuana, ha subito nel tempo i cambiamenti che sono sotto gli occhi di tutti: forte edificabilità, poca manutenzione del sistema idrogeologico, intere aree da risanare, vedi Buca degli Sforza, cementificazione e costrizione degli alvei dei fiumi, impermeabilizzazione di pezzi di litorale e di spiagge. Tutte storture con le quali noi e, soprattutto, le prossime generazioni dovranno fare i conti se vorranno migliorare la qualità della vita. L’eventuale Luna park, attività per quanto piacevole e di attrazione, situato in quell’area di Poveromo è un errore. Oltre il già creato danno al bosco danneggerà la residua vegetazione naturale ancora presente nel suolo. Centinaia di persone che lo frequenteranno renderanno il suolo un terreno sterile come un parcheggio". Parcheggi che ovviamente andranno trovati per gli eventuali frequentatori e anche questo rappresenta un vulnus strategico di cui le amministrazioni devono farsi carico per Legambiente.

"La fascia tra il lungomare e via Verdi rappresenta un importante habitat ricco di vegetazione naturale. Come già abbiamo sostenuto noi immaginiamo un corridoio ecologico che oltre a questa fascia costiera, si tuteli il fosso Poveromo con le tante forme di vita vegetale e avifauna presente, si ricostruisca il reticolo idraulico della zona rivalorizzando per quanto possibile le aree agricole ancora presenti. Queste aree possono costituire un integrazione al reddito se coerentemente coltivate, come qualcuno ancora fa".

Una gestione del patrimonio naturale che deve rispettare il Pit, Piano di indirizzo territoriale, della Toscana ma, evidenzia Rossi, la stessa Regione è stata troppo morbida su alcuni fronti: "La previsione, a Montignoso, di una nuova darsena sul fiume Versilia a ridosso di un bosco. A Montignoso poi ci si appresta ad approvare una variante urbanistica che ‘declassa’ una pineta di proprietà comunale, situata a Cinquale, in via San Giuseppe Artigiano da area di ‘connessione ecologica’ ad area a ‘destinazione residenziale’. Scelta di cui non conosciamo la logica".