Un’allerta arancione straordinaria che ha preoccupato non poco le sentinelle del territorio. Protezione Civile, sindaci e volontari sapevano di avere a che fare con un’ondata di maltempo importante su una Lunigiana già satura dalle piogge dei giorni precedenti. Le previsioni avevano annunciato grandi accumuli e così è stato. Dall’inizio al termine dell’allerta, si sono registrati accumuli massimi a Vinca con 330mm, a Zeri con punte fino a 200 mm come a Succisa, a Bagnone più di 160mm per una media su tutta la Lunigiana tra i 120 e i 150 mm di pioggia. Numeri eccezionali che hanno messo a dura prova il territorio che, nonostante la precedente saturazione del terreno, ha retto bene.
Sono cadute piante spezzate dal vento, qualche allagamento, difficoltà registrate soprattutto sul reticolo minore, cioè in quella parte di corsi d’acqua costituita da canali o comunque affluenti più piccoli che faticano a reggere questi fenomeni intensi, come il torrente Jera di Bagnone o la Dorbola ad Aulla, per citarne alcuni. Anche il fiume Magra ha registrato una piena ordinaria con un passaggio di circa mille metri cubi al secondo su Calamazza. La vera criticità anche in questa occasione è stata il malfunzionamento delle reti telefoniche, mobili e fisse, con relativa mancata connessione internet. Tutti dati che è possibile verificare grazie al lavoro della Protezione Civile della Lunigiana, con sede presso l’Unione di Comuni, della quale è una funzione. Da qui viene monitorato tutto il territorio con la collaborazione fondamentale di volontari e amministrazioni.
Proprio in questi giorni sono in corso gli incontri con i Comuni della Lunigiana per il nuovo Piano di Protezione Civile che sarà il “manuale” per amministratori e cittadini per affrontare qualsiasi calamità. Entro fine anno entrerà poi in gioco un fattore fondamentale, perché il Centro di Protezione Civile dell’Università di Firenze presenterà un’analisi dei rischi riguardanti i settori idrogeologico, idraulico, delle dighe e sismico della Lunigiana. Uno studio di grande rilevanza che fornirà elementi utili per prevedere alcuni fenomeni e intervenire in caso di urgenze.
"La Lunigiana è interessata, in maniera ormai ricorrente, da gravi fenomeni di dissesto idrogeologico, soprattutto a causa dell’attività erosiva delle acque superficiali che andrebbero meglio gestite e regimentate – spiega Matteo Mastrini, assessore alla Protezione Civile dell’Unione – Serve un grande sforzo per prevenire i danni. Cerchiamo di limitare i danni grazie al coordinamento del volontariato presso l’unione e all’attività dei sindaci. La situazione rimane delicata in vista delle nuove perturbazioni che andranno a mettere a dura prova tutta la Lunigiana. Inoltre le principali reti di telefonia mobile in Italia, tra cui Vodafone, Wind Tre e TIM, sembrano subire interruzioni significative durante eventi di maltempo. Questo compromette anche la capacità dei cittadini di comunicare con i Centri Operativi Comunali e di effettuare richieste di soccorso tempestive. Comprendiamo che questa sia una zona poco appetibile dal punto di vista del mercato, ma come istituzioni chiediamo maggiori investimenti per finalità sociali, di pubblica sicurezza e protezione civile. Stiamo preparando una relazione per il Prefetto, in quanto più autorevole rappresentante dello Stato nella nostra provincia".