
E’ morto Carlo Perfetti, massese, padre della rivoluzione riabilitativa. Il neurologo, luminare della medicina aveva 80 anni. I funerali si svolgeranno oggi alle 10.30 all’obitorio dell’ospedale nel rispetto del protocollo anti-Covid. Era ricoverato all’Ospedale delle Apuane per problemi cardiocircolatori: il suo cuore si è arreso dopo una lunga malattia alternata a fasi di ripresa che non facevano supporre una morte così imminente. Il suo nome si lega, dagli anni Settanta, all’idea rivoluzionaria in riabilitazione che il corpo è lo strumento conoscitivo con il quale l’uomo assegna senso al mondo e che la riabilitazione deve tendere alla ricerca del grado più evoluto di recupero concesso dalla lesione, per restituire all’uomo, anche se malato, la possibilità e soprattutto la dignità di tornare ad agire come tale. “Movimento come conoscenza” e “riabilitazione come apprendimento in condizioni patologiche” sono due dei concetti chiave del percorso scientifico. Dall’incessante cammino di studio e ricerca è nata una teoria e una rigorosa e concreta metodologia di lavoro in riabilitazione diffusa nel mondo. Un viaggio attraverso la conoscenza dell’uomo che ha visto nel trattamento riabilitativo delle alterazioni del movimento e del linguaggio nell’adulto e nel bambino una innovazione del modo di concepire le relazioni tra corpo e mente, tra pensiero e biologia, dove l’uno è in grado di modificare l’altra perché non più entità distinte, ma modi di attuarsi di una unità. Alla moglie Marina e alla figlia Tristana giungano le condoglianze de La Nazione.
Maria Nudi