CRISTINA LORENZI
Cronaca

Massa e Carrara si fermano per l'operaio morto

Stop a ogni attività per i funerali di Morelli. La salma sarà tumulata a Turigliano

Lutto per la morte di Carlo Morelli (Nizza)

Massa, 11 aprile 2016 - Un'altra giornata di silenzio e di dolore. Oggi Carrara e Massa osserveranno, su indicazione dei due sindaci, Angelo Zubbani e Alessandro Volpi, il lutto cittadino. Alle 15,30 si svolgeranno i funerali  di Carlo Morelli, l’operaio di 61 anni ucciso schiacciato dalle lastre di marmo mentre lavorava nellla segheria della cooperativa Coseluc. Il mondo del marmo si ferma per tutto il giorno, al monte e al piano, con uno sciopero su indicazione dei sindacati di categoria Fillea, Feneal e Failclea e Cobas marmo. Anche i confederali hanno deciso di bloccare le attività di tutti i settori per l’intera mattinata.

Alle 15,30 i rappresentanti dei lavoratori, i colleghi di Carlo Morelli, gli amici saranno tutti al Noa per un sit in e per accompagnare nell’ultimo viaggio l’ennesimo lavoratore ucciso dal marmo. Il viaggio sarà verso Turigliano dove con rito civile la salma sarà tumulata. Ieri all’obitorio del Noa si è consumata un’altra giornata di silenzio, di dolore, di rabbia per eventi che nessuno vorrebbe più vedere: i familiari, glòi amici, i collghi hanno sfilato murti davanti al corpo dell’operaio cui una valnaga di lastre di marmo bianco, quelle stesse lastre da cuio avrebbe dovuto tarrre pamne e vita, non ha lasciato scampo.

«Con il lutto cittadino – scrive il sindaco Zubbani – si intende esprimere il cordoglio dell’intera città ai familiari di Carlo>. D’intesa con le organizzazioni sindacali, l’amministrazione comunale invita a rispettare un minuto di silenzio alle 15.30, in concomitanza con la partenza del corteo funebre dal Noa. Per i settori lavorativi in cui l’attività termina prima, l’invito è a rispettare un minuto di silenzio alle 12.

«Nessuno parla – spiega il rappresentante della Uil del marmo Francesco Fulignani –. Non ci sono più parole. Bisognerebbe inventare un nuovo vocabolario per commentare queste tragedie. Oggi  porteremo la bara a spalla». «Siamo per l’ennesima volta a piangere per il dramma delle morti bianche – scrivono i Cobas del marmo–. Dopo la tragedia di Gioia, dove due compagni di lavoro sono morti sotterrati da una frana del monte, ci ritroviamo un altro incidente mortale avvenuto nel settore della trasformazione del marmo, schiacciato dalle lastre di marmo».

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