
Mancano controllori sui bus: "Il personale formato c’è. Sbagliato non impiegarlo"
Non ci sono controllori sulle corriere lunigianesi. E se la loro assenza potrebbe apparire come un’occasione per i “furbetti“ del biglietto, la notizia è invece foriera di implicazioni negative, con effetto domino sia sul personale che sugli utenti. Con la presenza di controllori sugli autobus, non pagherebbero tutti il biglietto permettendo all’azienda di offrire un servizio migliore? Sta di fatto che dal 2020 in Lunigiana non ci sono verificatori.
"Se prima non si vedevano verificatori dei titoli di viaggio a causa delle procedure legate al Covid, con il passaggio del 1 novembre 2021 dalla CTT ad Autolinee Toscana la nuova società ha esternalizzato il servizio e ha fatto scelte che hanno confermato questa assenza in Lunigiana", spiegano le rappresentanze sindacali aziendali RSA FIT-CISL Lunigiana, Francesco Pappini e Tommaso Leoncini. In pratica, il servizio sarebbe attivo ma solo in costa. "Abbiamo scritto una lettera all’azienda affinché venissero integrate tali figure in Lunigiana, anche perché - dichiarano le due RSA - abbiamo circa dieci autisti che hanno fatto il corso per verificatori con l’azienda CTT, che quindi sono abilitati alla funzione e potrebbero essere impiegati in questa mansione". Alla richiesta della FIT-CISL però, secondo quanto riferiscono Papini e Leoncini, l’azienda AT non avrebbe mai risposto se non informalmente sostenendo che quello del verificatore non è un servizio remunerativo in Lunigiana, perché non c’è utenza. Ma, secondo le RSA, si tratta soprattutto di un problema di tutela del personale. Succede infatti che, da contratto, ogni cinque anni fino al compimento dei 45 – dopodiché ogni due anni – gli autisti del TPL vengono sottoposti a visite mediche aziendali: "Per qualsiasi motivo, da un’ipertensione fino a problemi più importanti, gli autisti possono essere fermati e messi in aspettativa con riduzione percentuale dello stipendio in busta paga".
Visto che una decina di autisti sono già formati, laddove uno di loro fosse fermato, perché anziché essere lasciato a casa non viene reintegrato come verificatore? È la richiesta di FIT- CISL fa all’azienda: "Potrebbe essere la soluzione per non lasciare a casa il personale". Oltretutto c’è un problema di qualità del servizio: come il cane che si morde la coda, senza verificatore non si comprano biglietti e senza biglietti non si può pretendere qualità del servizio. "Gli autisti non possono fare i verificatori, nemmeno compete a loro dare informazioni e senza una biglietteria tutto risulta più complicato, soprattutto per gli anziani che devono scaricare app e registrarsi per l’acquisto online". Punti informazioni e biglietterie mancano anche nelle frazioni dove sono presenti i presidi ospedalieri: Fivizzano e Pontremoli. Per non parlare dell’assenza di collegamenti diretti dalla Lunigiana all’ospedale delle Apuane. "Complicanze disincentivanti all’uso dei mezzi pubblici che - concludono le RSA - che se superate potrebbero assicurare maggior vitalità alla Lunigiana".
Michela Carlotti