CRISTINA LORENZI
Cronaca

“Maquillage” per il gesso di Napoleone L’antico calco di Canova va al restauro

Inizia oggi, per opera dell’associazione Souvenir napoleonien, il recupero della statua conservata in città. L’intervento sarà eseguito dalla scuola di restauro dell’Accademia di belle arti per i 200 anni dalla morte dell’imperatore

di Cristina Lorenzi

Lavorò in città nel 1803 e qui lasciò il suo gesso. Antonio Canova realizzò a Carrara i gessi per la scultura di Napoleone che fu donata all’imperatore. Tuttavia finì in un angolo del Louvre, seminascosta da un telo, perché lo stesso Napoleone mai si riconobbe in quel dio greco di 4 metri, alto quanto il Davide di Michelangelo. "Non mi assomiglia per niente" avrebbe detto il generale di Francia al momento della consegna. Poco importò che il calco fosse stato fatto sul suo viso e che la gigantesca opera fosse firmata da Antonio Canova, il più grande scultore neoclassico che portò il marmo bianco di Carrara nei più grandi musei del mondo. Adesso Le souvenir napoleonien, un’associazione di appassionati della storia dell’Ottocento che conta 3500 soci in tutto il mondo, da Parigi ha deciso di recuperare il gesso del "Napoleone in Marte disarmato e pacificatore" di Canova, custodito nella nostra Accademia. Un progetto già presentato al Rotary Carrara e Massa dall’ingegnere di Fincantieri, già direttore generale di Nca Alessandro Guadagni, carrarese che da quando è in pensione vive a Parigi e si dedica allo studio del condottiero che cambiò la vita a tutta l’Europa, anche a quella contemporanea. Lo stesso Guadagni ha avviato un progetto accolto dal direttore dell’Accademia Luciano Massari per arrivare il 5 maggio prossimo, "Ei fu", a celebrare il duecentennale della morte del condottiero che ancora adesso infiamma e divide gli animi come fece a suo tempo dalle Alpi alle Piramidi dal Manzanarre al Reno.

"Anche se con un po’ di ritardo – spiega Guadagni, nel cda dell’associazione Souvenir Napoleonien, unico italiano in associazione, – importante è stato il lavoro di crowfunding per arrivare ai 46mila euro previsti per l’importante e delicato restauro. Sei li mette l’Accademia, 30 li abbiamo raccolti grazie alla generosità dei cittadini, in partiticolare i due sindaci di Carrara Francesco De Pasquale e di Massa Francesco Persiani. Ne mancano 10mila che Eugenio Giani presidente della Regione si è impegnato a farci avere".

Così il gesso ottocentesco, che pesa tre tonnellate e mezzo e che in due secoli ha subito due tentivi di restauro andati a finire male, adesso tornerà a nuova vita per essere poi esposto, viste le grosse dimensioni, nell’aula magna dell’Accademia. Una storia singolare quella del gesso che, come si evince dai documenti, fu lasciato in città da Canova con un lungimirante accordo che fece con la città. In sostanza Carrara ottenne il gesso in cambio di sgravi sul dazio per i marmi che Canova acquistò. Così il genio della scultura regalò a Carrara il celebre calco della statua a Napoleone. Un esempio che potremmo seguire anche adesso: in città passano molti dei big dell’arte, ma nessuno ha mai lasciato importanti opere per la città. Il resto è storia: il marmo di Napoleone finì al Louvre, nel 1803, poi ci fu Waterloo e re Giorgio IV la comprò per 66mila franchi nel 1816, non per portarla a Buckingam Palace, ma per donarla a Wellington che liberò l’Inghilterra e l’intera Europa dalla minaccia napoleonica. Adesso l’opera è ancora in mostra nella Apsley House, la casa di Wellington a Londra. "Della imponente scultura – aggiunge Guadagni – esistono 4 gessi: uno è Possagno nella casa natale di Canova, uno nel palazzo Rinuccini Bonaparte in piazza Venezia a Roma, una a Napoli. Servirono per la scultura bronzea richiesta da Eugenio di Beauharnais conservata nel cortile centrale dell’Accademia di Brera di Milano". Adesso è venuto il momento di restituire all’antico splendore anche l’opera di Carrara che oggi con i restauratori dell’Accademia inizierà il delicato maqullage che consiste nel recupero dell’assetto originale correggendo l’attuale inclinazione, svuotare di ogni materiale di riempimento interno, ricostruire il polpaccio sinistro, il dito della mano destra. Gli oggetti, la lancia, l’eliminazione dei punti di aggancio la ricostruzione del piedistallo.