DANIELE ROSI
Cronaca

Marmettola, è allarme. Smaltimento a un passo dallo stop ma alternative ancora da trovare

Venator in crisi e la Cages anticipa la possibilità di un blocco dei ritiri. Comune in cerca di soluzioni

Carrara, 21 aprile 2023 - Risuona l’allarme per lo smaltimento della marmettola nelle aziende del lapideo. Sono giorni decisivi per il futuro di Venator, il gruppo chimico di Scarlino, nel grossetano, che accoglie tonnellate di materiale proveniente dalle lavorazioni prodotte dalle aziende apuane. Sull’azienda di Grosseto aleggia lo spettro della chiusura e da più parti si chiede un aiuto rapido alla Regione. Una situazione delicata, da mesi si susseguono incontri tra sindacati, le amministrazioni, compresa quella di Carrara, e mondo politico, Regione Toscana in testa. Molti i per provare a risolvere la situazione o quantomeno capire come superare l’attuale situazione di rallentamento, e potenzialmente di stallo, nello smaltimento della marmettola. Già da mesi alla Venator diminisce il materiale ricevuto, utilizzato poi per la lavorazione di alcuni composti chimici. La società ha presentato il progettosolo a febbraio, è ancora in attesa dell’autorizzazione della Regione per il sito individuato a Scarlino e di fatto la situazione è immobile.

Il rischio è che presto la marmettola non venga più ritirata, come Cages ha anticipato alle aziende del lapideo. Deputata al ritiro della marmettola con destinazione Grosseto, è infatti la Cages di Massa. L’amministrazione comunale si è incontrata spesso con Regione e gruppo Venator, con proposte e idee per non bloccare lo smaltimento, l’ultimo pochi giorni fa. "Siamo consapevoli dei problemi legati allo smaltimento della marmettola – commenta la sindaca Serena Arrighi – . Al di là di quelle che potranno essere le tempistiche sull’area di Scarlino, è sottinteso che l’attuale situazione debba essere superata, perché non è pensabile che praticamente l’intero settore lapideo faccia affidamento su un unico modo di smaltimento".

Da tempo gli uffici comunali preposti sono alla ricerca di eventuali soluzioni alternative, una delle ultime proposte era di riuscire a classificare la marmettola da rifiuto a sottoprodotto, compatibilmente con i requisiti indicati dalla legge, per poterla così riutilizzare come materiale nell’economia circolare. "Proprio perché non è pensabile che si faccia affidamento su un unico modo di smaltimento – conclude la sindaca – ho sollecitato tutte le parti coinvolte a lavorare assieme per individuare soluzioni alternative, tanto nel breve quanto nel medio e lungo periodo, investendo quindi in innovazione e ricerca". Ma ormai è una corsa contro il tempo, alla luce della situazione instabile di Venator, soprattutto considerati i tempi necessari per i progetti e la necessità delle aziende apuane di smaltire in qualche modo la marmettola prodotta nella lavorazione.