Marmo Barabotti punta agli Stati generali

L’onorevole dopo il successo delle imprese apuane a Verona si chiede perché non rilanciare la Imm: "Non si sono colte le opportunità"

Marmo Barabotti punta agli Stati generali

Le aziende apuane a Verona sono le più acclamate per nuove tecnologie e design

Soddisfatto per i successi delle aziende auane alla Fiera Marmomac di Verona, l’onorevole Andrea Barabotti della Lega rilancia la necessità di organizzare gli Stati generali del marmo. "Questi risultati – scrive Barabotti – devono spingerci a riflettere sul futuro di Carrara e sulla sua capacità di mantenere la leadership nel mercato globale del marmo. Storicamente, Carrara è stata un punto di riferimento mondiale sia per la produzione che per il commercio di pietra naturale. Ma la vera domanda è: stiamo davvero cogliendo tutte le opportunità per difendere questo primato? Carrara ha perso parte della sua centralità". E Barabotti si riferisce alla fiera Marmi macchine "una volta cruciale per il comparto e che oggi fatica a mantenere il prestigio di un tempo. Il nostro territorio non è riuscito a evolversi al passo con i cambiamenti del mercato globale. È necessario un approccio più profondo e lungimirante. In primo luogo, dobbiamo provare a dare maggior valore aggiunto alla nostra pietra. Dobbiamo creare un marchio unico con un disciplinare condiviso che rappresenti l’intero distretto del marmo. Un marchio che sappia trasmettere qualità del prodotto e del lavoro che c’è dietro, storia, tradizione e anche la sostenibilità che oggi il comparto può vantare. Dobbiamo permettere alle nostre eccellenze di competere a livello globale non solo con la materia prima, ma con un prodotto trasformato che racchiuda il prestigio e il know-how di Carrara. In secondo luogo, è fondamentale riorganizzare il comparto fieristico regionale, uno strumento cruciale per mettere in risalto le eccellenze del nostro territorio. La fiera di Carrara, che in passato era un luogo di incontro internazionale, potrebbe tornare a giocare un ruolo di primo piano se sostenuta da un progetto ambizioso e coordinato. Purtroppo, la Regione Toscana non ha saputo cogliere questa opportunità, lasciando il comparto fieristico in una posizione marginale. Una riorganizzazione del settore potrebbe rilanciare non solo la fiera stessa, ma tutto il distretto del marmo. Carrara merita uno sforzo comune e forse non è più rinviabile l’organizzazione degli Stati generali del settore lapideo, affinché categorie economiche, sociali e istituzioni facciano squadra fra loro per ritrovare quel protagonismo perduto e riposizionare il nostro territorio come leader del settore lapideo a livello globale. Oggi le nostre aziende sono competitive a livello internazionale, ma non possono farcela da sole o perfino ostacolate da certa burocrazia. È necessaria una strategia lungimirante e condivisa, che guardi oltre i confini locali e sappia cogliere le opportunità offerte dal mercato globale".