DANIELE ROSI
Cronaca

’Marmo Bianco’, la lirica conquista. Successo al teatro Animosi per l’opera dedicata alle cave

Musicata da Martinelli e scritta da Malatesta, la rappresentazione è stata introdotta da Francesco Gabbani

’Marmo Bianco’, la lirica conquista. Successo al teatro Animosi per l’opera dedicata alle cave

’Marmo Bianco’, la lirica conquista. Successo al teatro Animosi per l’opera dedicata alle cave

La storia del lavoro in cava raccontato nel bene e nel male. Uno spaccato della dura vita del cavatore, tra amori e morte, tra momenti di gioia alternati ad altri di sconforto, da tramandare alle generazioni future senza dimenticarsi del passato e di quel mondo che da secoli è l’anima stessa della città di Carrara. Sono stati tanti e continuativi gli applausi che il pubblico presente sabato sera al Teatro Animosi ha voluto regalare agli artisti in scena sul palco, in occasione del 60esimo anniversario della fondazione del Coro Monte Sagro. L’anteprima dell’opera portata in scena in forma ridotta, intitolata ‘Marmo bianco’ e svolta con il sostegno della Regione, del Comune, di Fondazione Crc e Fondazione Marmo, era una prima assoluta e andava a raccontare una delle tante storie tra i cavatori e le Alpi Apuane. La storia, musicata dal MaestroRoberto Martinelli, in cui sono stati usati nomi reali di veri cavatori del passato, è stata delineata dalla librettista Egizia Malatesta, poetessa lunigianese di Caprigliola che da anni insegue il sogno di portare in scena la sua opera lirica dedicata alle cave di marmo, alla vita delle famiglie dei cavatori.

A rappresentare i cavatori sul palco il coro del Monte Sagro, diretto da Alessandro Buggiani e con le soprano Magdalena Gallo e Claudia Mountean, il tenore Alessandro Fantoni, il baritono Matteo Armanino, la mezzosoprano Michelangela Galinella, il basso Mirco Felici e la voce bianca Giulia Bassani. Per la parte strumentale, diretta da Roberto Martinelli, erano presenti Federico Gerini al piano, Michele Vannucci alle percussioni, Roberto Benvenuti fisarmonica, Giulia Giannetti flauto, Federica Ceccherini clarinetti, Federico Truffelli alla tromba e Federica La Marca al violoncello.

In rappresentanza del Comune l’assessore alla Cultura Gea Dazzi che ha ricordato l’obiettivo di portare l’opera nelle cave di marmo, suo scenario naturale. "Abbiamo percepito una bella atmosfera in teatro – racconta il basso Mirco Felici, sul palco sabato sera – ricevendo applausi e standing ovation. Diverse persone sono venute da fuori regione. Vanno fatti i complimenti a tutti. E’ stata una prima assoluta e la speranza è che ci possa essere l’occasione di riproporla in forma completa". La storia rappresentata riguardava uno spaccato della vita di cava negli anni cinquanta, in cui sono stati trattati diversi temi: la lavorazione sul monte, i momenti di convivialità a fine turno davanti possibilmente ad un bicchiere di vino all’osteria, la storia d’amore tra un cavatore e la sua compagna, passando anche per i momenti bui degli incidenti e delle morti in cava. Ad arricchire ulteriormente la rappresentazione e rendere ancora più evocativa la rappresentazione, anche il suono della ‘bucina’ eseguito da Walter Danesi, da anni in prima linea nel tramandare la tradizione delle cave nel suo museo a Fantiscritti. Quel corno che i cavatori avevano imparato a conoscere e che suonava sempre in circostanze negative o di pericolo durante le ore di lavoro. E a proposito del connubio tra Carrara e la musica, ciliegina sulla torta di una bella serata è stata anche la presenza di Francesco Gabbani in qualità di voce narrante e che, negli ultimi momenti dello spettacolo, ha fatto capolino sul palco ricevendo il caldo abbraccio della sua terra.