ALESSANDRO SALVETTI
Cronaca

Massa si candida a Capitale italiana della cultura 2028: opportunità e sfide

Cittadini di Massa discutono la candidatura a Capitale della cultura 2028, evidenziando potenzialità e necessità di miglioramenti.

Cittadini di Massa discutono la candidatura a Capitale della cultura 2028, evidenziando potenzialità e necessità di miglioramenti.

Cittadini di Massa discutono la candidatura a Capitale della cultura 2028, evidenziando potenzialità e necessità di miglioramenti.

C’è grande curiosità ma anche fermento in città all’indomani dell’annuncio del sindaco Francesco Persiani in merito alla candidatura di Massa come “Capitale italiana della cultura“ per il 2028. Tanti gli elementi da mettere in ordine, a fuoco e da valorizzare. Abbiamo chiesto ai cittadini che cosa secondo loro sia necessario evidenziare in ottica promotrice della candidatura stessa e che cosa sia da migliorare o sistemare subito.

Per Sandra Bini il fatto che la città si sviluppi "dal mare ai monti può essere un vero e proprio ’brand’, visto che ciascuno di questi diversi ambiti ha peculiarità assolute da promuovere". Dello stesso avviso Aurora Balzani, che si dichiara "molto favorevole alla promozione della città come capitale della cultura, viso che ciò può alimentare un arricchimento in termini di eventi, mostre, concerti e in generale dell’offerta culturale di Massa, rendendola così più vivace e attrattiva per i turisti e gli stessi cittadini". Turismo e non solo al centro per gli attori di Gioca Mistero, guidati da Andrea Mosti: "Alberico Cybo Malaspina la volle tollerante e non discriminatoria nel ’600 e ’disegnò’ questa città a forma di stella, l’ombelico in piazza Mercurio. Lo è per noi e può diventare una stella da scoprire anche per gli altri, grazie alla candidatura a capitale italiana della cultura". "Un modo per dare finalmente a Massa il risalto e il lustro che merita – aggiunge Andrea Quintavalle – Non è affatto una provincia marginale, come viene spesso identificata. La sua storia anche artistica lo prova: è ricchissima. Piena di tesori, che vanno scavati e messi in vetrina. E poi fu ’Massa città ideale’ del Rinascimento, sempre per volere di Alberico". I monumenti non mancano e Alice Moretti snocciola quelli più interessanti da valorizzare e ripristinare: "Palazzo Ducale ma anche Castello Malaspina e le varie porte di accesso che circondano la città – spiega – Sono assolutamente da rivalutare, questa è la giusta occasione". Di gioiello nell’ombra parla anche Fabio Belfiore: "Ha tanto da offrire ma resta spesso dietro le quinte. Non è una città grande ma a livello storico è un gioiello ed è un peccato che se ne parli poco. Per esempio, molti non sanno – precisa – che questo territorio non fu mai conquistato dai romani, c’è inoltre un legame strettissimo con la Francia. E poi tutto l’aspetto dei dialetti, che sono un valore". Davide Bennati sottolinea l’importanza di un forte "interesse nei confronti della cultura e soprattutto del teatro. Un simbolo? Guglielmi, ma anche tutti i letterati che hanno animato la città e il litorale nel corso dei secoli. Da Pascoli e Leopardi e non solo. Senza dimenticare gli aspetti storici legati alla presenza della Linea Gotica. Insomma, materiale c’è per costruire una candidatura solida".

"Una scelta molto condivisibile, che dà modo alla città di esprimere tutto il suo valore sotto l’aspetto culturale – è il pensiero di Daniele Badiali – e che potrebbe dare un impulso all’economia, non soltanto ricettiva ma anche ristorativa". "Sono favorevole a questa candidatura – dice Alessandro Bonotti – perché può essere una vetrina importante per la città. Spero che però Massa adegui servizi e infrastrutture alle esigenze di un afflusso di turisti che sarà di molto maggiore rispetto a quello a cui è abituata. Altrimenti si rischia che la pubblicità che un evento del genere può portare diventi negativa". Andrea Vita, esercente del centro storico, sottolinea l’importanza di prendere parte a una competizione di così alto livello: "La nostra città ha i numeri per ben figurare, una buona iniziativa". Infine registriamo la voce e le perplessità di Gianmarco Pardini: "Massa ha il potenziale per diventare capitale italiana della cultura, ma temo non sia pronta per diventarla perché ho poca fiducia nella reale volontà di sfruttare quel potenziale".