
E’ il primo fine settimana agli arresti domiciliari a Carrara per Francesco Ambrosio, uno dei tre dipendenti della Provincia finito in carcere il 3 maggio nell’ambito della indagine della Guardia di Finanza su presunte mazzette e truffe per i trasporti speciali in Provincia. Ambrosio nei giorni scorsi ha confessato fornendo al pubblico ministero Alessia Iacopini chiarimenti utili ai fini delle indagini. Così il giudice per le indagini preliminari Marta Baldasseroni ha concesso, con il consenso del pm, l’attenuazione della misura cautelare ritenendo che si siano affievolite le esigenze sia per quanto riguarda l’inquinamento delle prove che per la reiterazione del reato. Gli arresti domiciliari per Francesco Ambrosio arrivano il giorno dopo alla chiusura delle indagini per 43 indagati: dipendenti della Provincia, autotrasportatori e il titolare di una ditta che si occupa di scorte. Gli indagati ora hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o presentare memorie difensive. Allo scadere dei termini il pm formulerà la richiesta di rinvio a giudizio.
Il blitz delle Fiamme Gialle risale al 3 maggio quando furono arrestati i tre dipendenti di palazzo Ducale, Renato Viscuso, Enrico Micheloni e Francesco Ambrosio e finirono ai domiciliari altre nove persone. Le indagini della Guardia di Finanza ha permesso di ricostruire, secondo gli investigatori, un “diffuso sistema corruttivo organizzato dai tre dipendenti della Provincia, che avrebbero utilizzato un tariffario agevolato per il rilascio delle autorizzazioni per i trasporti commerciali sul territorio provinciale”. Secondo l’autorità giudiziaria i tre dipendenti in cambio di tangenti, avrebbero rilasciato le autorizzazioni alle ditte di trasporti senza chiedere il pagamento degli importi dovuti allo Stato.
Dagli atti emerge anche che i tre dipendenti pubblici avrebbero fornito copertura agli autotrasportatori in caso di controlli su strada da parte delle forze dell’ordine dando false indicazioni sulla regolarità delle pratiche autorizzate. I dipendenti di Palazzo Ducale sono stati sospesi dal servizio ed è in corso il procedimento disciplinare che potrebbe concludersi anche con il licenziamento. La Provincia ha già deciso che si costituirà parte civile in un eventuale processo.
Maria Nudi