di Natalino Benacci
Le telecamere delle reti Mediaset sono arrivate martedì scorso a Pontremoli per girare un servizio sullo storico “Caffè degli Svizzzeri“. Una giornata intera di riprese per documentare l’antica arte dei pasticceri che conquistarono con l’arma del buon gusto la gola dei ghiottoni pontremolesi (e non solamente di quelli). Gli svizzeri di cui si parla, i fratelli Aichta e la famiglia Beeli, approdarono a Pontremoli nell’ormai lontano 1842 per aprire proprio sotto il Campanone un esercizio adibito a liquoreria, pasticceria e drogheria. Pochi anni dopo entrò nella società anche Meinrad Stekli, la cui famiglia ancora oggi è titolare di quell’impresa commerciale.
Nel 1925 venne aperto accanto alla drogheria-pasticceria l’attuale caffè. Il podestà dell’epoca, il generale Armano Ricci Armani, insiste con i proprietari della pasticceria per l’apertura di un locale decoroso, adatto a ricevere gli ufficiali dell’esercito che, tenendo a quel tempo, un campo di esercitazioni nelle vicinanze di Pontremoli, frequentavano molto spesso il centro cittadino. Questa è in sintesi la storia di un attività operosa che in un secolo e mezzo ha saputo crearsi un importante spazio economico, rappresentando non solo un’attività commerciale, ma anche un punto di riferimento turistico per tutti gli amanti della pasticceria, sia essi italiani o stranieri. Le antiche ricette conservate dagli Stekli in un originale ricettario del 1841, stanno ad indicare la continuità in un’arte che il tempo non ha modificato lasciandone intatto il gusto.
Le specialità dolciarie più famose sono ovviamente la classica spongata, dolce con crosta di pastafrolla ed impasto a base di frutta candita, spezie, noci, uvetta. A Pontremoli la spongata è citata in un documento d’archivio dei frati agostiniani della S.S. Annunziata risalente addirittura al XV secolo. La tradizione è stata rilanciata già nell’Ottocento dalla Pasticceria degli Svizzeri e per Natale viene spedita con un imballaggio adeguato anche negli Stati Uniti d’America. Poi c’è "l’amor", una pasta caratteristica nella produzione giornaliera della pasticceria pontremolese. La crema di questa cialda-wafer ripiena di crema, la cui ricetta è segreta, è una creazione esclusiva scaturita da un’esperienza centenaria. E proprio sul lavoro di pasticceria l’occhio delle telecamere di Mediaset ha indugiato per scoprire i segreti delle preparazioni. Ma non è detto che siano riusciti a svelarli tutti. Il materiale girato dagli operatori sarà mandato in onda nei prossimi mesi e il sindaco Lucia Baracchini spera in un ritorno turistico.