ILARIA VALLERINI
Cronaca

Il medico resta in carcere: “Un interrogatorio fiume. E’ scosso, non se lo aspettava”

Parla l’avvocato difensore di Francesco Cardillo, Cappetta: “Ha risposto a tutte le contestazioni”. A stretto giro il gip esprimerà la sua valutazione. Tra le ipotesi i domiciliari con braccialetto elettronico

L’abitazione del medico in via Marina (località Cervaiolo) a Montignoso

L’abitazione del medico in via Marina (località Cervaiolo) a Montignoso

Montignoso (Massa), 16 gennaio 2024 – E’ stato un interrogatorio fiume, durato quasi tre ore. Il medico Francesco Cardillo, arrestato all’alba di lunedì scorso nella sua villetta a Montignoso dove operava abusivamente, ha risposto a tutte le domande e ai punti contestati dando la sua versione dei fatti di fronte al pm Clarissa Berno, cosicché previo parere di quest’ultima, il gip Marta Baldasseroni possa fare le valutazioni del caso, sulle quali si dovrebbe esprimere nel giro di alcuni giorni. Potrebbero essere reputati sufficienti gli arresti domiciliari, eventualmente associati al braccialetto elettronico, trattandosi di un medico incensurato.

Al momento, però, il 45enne resta in custodia cautelare in carcere a Massa. “Il mio cliente è molto scosso – spiega l’avvocato David Giovanni Cappetta alla difesa insieme al collega Enzo Frediani –, al di là delle contestazioni, non si sarebbe mai aspettato di finire in carcere. E’ un medico molto noto e stimato in provincia e non ha mai ricevuto denunce dai suoi pazienti”. A Cardillo, infatti, è contestato l’esercizio abusivo della professione aggravato dall’essersi avvalso della collaborazione della compagna non abilitata a svolgere attività medico sanitarie. Alla donna è stato contestato il concorso di colpa ma non è prevista alcuna misura cautelare e al momento non è ancora noto il nome del difensore di fiducia che sarà nominato.

Il medico, per oltre un anno, avrebbe operato i suoi pazienti in un ambulatorio abusivo in casa in cui aveva allestito anche una sala operatorio che – secondo quanto riportato dalla guardia di finanza che ha provveduto all’arresto del medico insieme alla sezione operativa navale di Marina di Carrara eseguendo l’ordinanaza disposta dal gip Baldasseroni – versava in pessime condizioni igenico-sanitarie. Inoltre, con l’assistenza della copagna avrebbe effettuato non solo basilari prestazioni di medicina estetica ma anche interventi di chirurgia plastica più invasivi preceduti dalla “sommistrazione – si legge nella nota delle fiamme gialle – di farmaci anestetici in via endovenosa”. In particolare, dalle indagini risulterebbero due episodi in cui, a seguito di complicanze insorte, una paziente è stata intubata e un’altra ha riportato una gravissima infezione dopo una liposuzione.

C’è da evidenziare, però, che a carico di Cardillo non figurano capi di imputazione per lesioni né richieste di risarcimento danni ufficiali. Sarà invece determinante stabilire fino a che punto il medico si sarebbe spinto nella sedazione dei pazienti. Al medico è stata inoltre contestata la combustione illecita di rifiuti utilizzati nell’ambulatorio abusivo (medicinali, flaconi, siringhe, garze e aghi) nel giardino della casa. “Combustione – ha evidenziato Cappetta – di guanti e siringhe che è avvenuta solamente in un’occasione, il mio cliente ha già provveduto a pagare la sanzione pecunaria, a bonificare l’area e a farla analizzare: dai risultati non sono risultate sostanze inquinanti. Inoltre, da maggio, aveva regolarizzato l’ambulatorio all’interno dell’abitazione”.

Al medico, infine, sono stati documentati diversi episodi di peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato per essersi appropriato di oltre 200 farmaci di proprietà ospedaliera e per vari episodi di assenteismo nel punto territoriale di Aulla dove lavorava da convenzionato, oltre ad aver utilizzato in modo improprio l’automedica. E’ proprio da quest’ultimi elementi che era partita l’indagine della Procura avviata a seguito di una denuncia da parte dell’ufficio per i procedimenti disciplinari dell’Asl.