REDAZIONE MASSA CARRARA

Meditazione... musicale. Una serata francescana

Alla chiesa dei Cappuccini venerdì con la ’Cappella’ della Cattedrale. Si celebra l’ottavo centenario del riconoscimento della ’Regola’ del santo.

Meditazione... musicale. Una serata francescana

In occasione della ricorrenza dell’ottavo centenario del riconoscimento della ’Regola’ francescana e del Presepe di Greccio, si terrà venerdì, alle ore 21, nella chiesa dei Cappuccini a Massa, una meditazione... musicale su testi francescani, a cura della Cappella musicale della Cattedrale di Massa, diretta dal maestro Renato Bruschi con l’accompagnamento all’organo di Michele Cullotta. Verranno alternati canti a letture che fanno entrambi riferimento alla vita e al messaggio di San Francesco. L’evento è organizzato dall’associazione Padre Damiano da Bozzano, nell’ambito delle manifestazioni francescane che si tengono al Convento a ottobre.

San Francesco è uno dei santi più amati e venerati dalla Chiesa. Vicino ai poveri, fratello degli ultimi, fece dell’amore per tutte le creature di Dio la sua missione di vita. Ha lasciato un’eredità di povertà, umiltà, pace e amore che è ancora evidente in molti aspetti della vita moderna. Continua a ispirare tutti quelli che, in modo diverso, ma sospinti dal suo messaggio di pace e riconciliazione, cercano di dare risoluzione ai conflitti oggi esistenti. Si riscopre anche la visione ecologica che San Francesco ha sempre predicato ed è presa come modello di cura della terra ammalata e delle sue creature. Nel 1223 San Francesco scrisse la ’Regola’ che è una ’forma di vita’, come la definiva San Bonaventura, uno dei primi seguaci di Francesco. E’ un’insieme di passi tratti dal Vangelo per orientare la vita sua e quella dei frati. Rappresenta un documento fondamentale per i frati che hanno scelto di seguire i passi e gli insegnamenti di San Francesco, una guida spirituale e pratica, che li porta a vivere una vita di semplicità, povertà , umiltà devozione e servizio agli altri.

Nello stesso anno San Francesco ha creato il primo presepe vivente, nel paesino di Greccio, in un territorio che gli ricordava la Palestina. L’ambientazione e la realizzazione furono semplici. L’intento era quello di far capire a tutti l’evento della nascita di Gesù, poter far osservare direttamente i disagi in cui si è trovato un neonato di fronte alla mancanza di cose necessarie. Il 25 dicembre, attorno a questa scena, si riunirono frati provenienti da varie regioni italiane, uomini e donne delle zone circostanti, portando fiori e fiaccole e celebrando la povertà di Dio fatto uomo. Si dice che nella mangiatoia del presepe di Greccio apparve veramente Gesù Bambino e San Francesco fu visto mentre abbracciava teneramente il bambino.