
Il progetto per offrire ad alunni e studenti piatti della tradizione, con prodotti agricoli locali. Già arrivate alcune adesioni: si guarda all’economia circolare. Primi test in primavera.
Quella del Menù a km 0 nelle mense scolastiche della Lunigiana è un’idea ambiziosa, firmata Unione di Comuni Montana Lunigiana all’interno del progetto più ampio di Green Community (missione 2 Pnrr). Il proposito è offrire ad alunni e studenti piatti della tradizione ma, anche e soprattutto, cucinati con i prodotti delle aziende agricole locali. L’obiettivo è creare un’economia circolare che metta in stretta connessione attività e mense. In questo modo non solo si va a proporre un prodotto genuino a chi consumerà i pasti pensati da Giaime Berti, professore del Centro Interdipartimentale Sostenibilità e Clima della Scuola Superiore di Sant’Anna, e dalla già conosciuta Foodinsider, ma a sostenere le aziende e mettere quindi in moto un processo di cui tutti i partecipanti potranno beneficiare.
Molto è già stato fatto e alcune aziende agricole, attraverso le associazioni di categoria e la Gazzoli e Soci, hanno deciso di aderire. E ora scatta la vera sfida: i menu non saranno creati sulla vecchia logica che deve essere il territorio ad adeguarsi alla domanda, ma è proprio il contrario. Sarà il territorio a comunicare quali prodotti può garantire in modo che i menu possano essere costruiti su ciò che le aziende sono in grado di produrre. Questo permetterà alle mense di cucinare piatti provenienti dalla tradizione, dalla filiera corta, oltre a rispettare la stagionalità e una sostenibilità mai viste prima in questo settore in Lunigiana. C’è però bisogno dell’aiuto di chi pensa di potersi inserire nel progetto.
Scatta dunque l’appello: tutte le aziende e le attività in grado di fornire materie prime e che sono interessate a far parte di una rete nata per la realizzazione del progetto ‘Mense a Km 0’, potranno contattare l’Unione di Comuni ([email protected]) e manifestare il proprio interesse indicando anche con quale materia prima sarebbe intenzionata a partecipare. Intanto alcuni menu sono già pronti e saranno testati in primavera. Un processo sarà lungo e abbisognerà anche di un affiancamento più teorico basato sull’educazione alimentare. Fondamentale, infatti, sarà anche far capire alle famiglie il valore di questa rivoluzione che inciderà positivamente sull’alimentazione dei più piccoli. "Vogliamo portare in tavola ai nostri ragazzi i prodotti del territorio, garantendone la genuinità e la bontà. Trasmettere ai giovani la cultura lunigianese e il tesoro costituito dall’identità e dalle tradizioni locali. – commenta Matteo Mastrini, assessore referente del progetto Green Community – Quindi invito tutti gli imprenditori agricoli e produttori che volessero partecipare a farlo, perché non siamo i primi a intraprendere questa strada, ci sono molti esempi nel resto della Toscana e stanno dando grandi frutti."
A.B.