
Mestiere a rischio, i bagnini lanciano l’Sos
Sos dei bagnini contro il decreto 206 nel ’Milleproroghe’, che di fatto mette in serio pericolo la professione. Ieri ultimo appuntamento in calendario per il settore della balneazione con il convegno organizzato dall’associazione italiana Imprenditori turistici balneari. Sono intervenuti il presidente Itb Italia Giuseppe Ricci e il referente di Itb Italia per la regione Sardegna Francesco Gambella. "Da anni sosteniamo che la Bolkestein non può essere applicata – ha detto il presidente Ricci – anche in virtù della storia delle nostre concessioni. Le aree dove oggi insistono le nostre aziende, frutto di investimenti e sacrifici, sono state regolamentate dallo Stato con un rinnovo automatico delle concessioni (ogni 6 anni) che ci ha dato certezze per il futuro, e che oggi non abbiamo più. La fiera Balnearia è stata anche l’occasione per evidenziare alcune problematiche che attualmente ruotano intorno al settore della sicurezza e del salvataggio lungo la costa dell’Apuoversilia. Nell’ultimo decennio la figura del bagnino o assistente bagnantì è diventata sempre più professionale, abbandonando la visione del “bagnino tutto fare” degli anni ’70.
Dalla pandemia però è in calo il numero di bagnini brevettati che poi realmente fanno la stagione. Su circa 300 bagnini brevettati all’anno solo meno di un terzo l’estate mette in pratica la formazione acquisita. Il rischio è che nei prossimi anni si perda la figura professionale del bagnino in mancanza di un ricambio generazionale e che in una costa, come quella dell’apuoversilia, si abbassi quel livello di sicurezza nelle spiagge di cui ha vantato negli ultimi vent’anni il primato in termini di attrattività turistica soprattutto per il target famiglie. Il tutto è messo a rischio da alcune modifiche al settore contenute nel decreto 206 del 2016, ad oggi inserito nel ’Milleproroghe’ e quindi in scadenza al 30 giugno. I punti più torbidi secondo gli operatori del settore del salvataggio che alzano la bandiera dell’Sos, sarebbero sostanzialmente tre. Il primo riguarda l’età: questo decreto restringe il range anagrafico; potrà fare il corso di bagnino chi ha un’età compresa tra i 18 e i 50 anni (invece di 16-60). La seconda criticità riguarda la formazione. Secondo questa riforma basterebbero solo due anni di brevetto per poter aprire scuole di formazione per rilasciare corsi da bagnino senza alcun obbligo di affiliazione e senza obbligo di aver praticato la professione. Il terzo punto oscuro riguarda i rinnovi dei brevetti per cui il nuovo decreto non ne specifica le modalità.