REDAZIONE MASSA CARRARA

Frode in commercio con il miele. Azienda scagionata dalle analisi

Era accusata di averlo importato dall’Ungheria. "E’ un suo prodotto"

Miele

Massa, 6 ottobre 2018 - L’accusa era di quelle pesanti: aver messo in commercio miele proveniente dall’Est Europa spacciandolo come prodotto «lunigianese doc». Il titolare dell’azienda di apicoltura avrebbe quindi acquistato il miele dall’Ungheria per rimetterlo in commercio come suo. Un dubbio che aveva fatto scattare una segnalazione alle autorità e messo in moto un’inchiesta nei confronti dell’azienda: le indagini erano state coordinate dal comando provinciale dei Carabinieri forestali di Massa ed avevano pure comportato, in attesa dei risultati delle specifiche analisi, il ritiro temporaneo dagli scaffali degli esercizi commerciali di partite di miele acquistate dall’azienda in oggetto.

E’ importante innanzitutto chiarire, per non creare confusione ed allarmismi fra i consumatori e gli operatori del settore, che la ditta al centro della vicenda non è in alcun modo né socia né inserita in alcun consorzio di tutela del prodotto sia a livello locale, regionale e nazionale. Al termine delle indagini, l’ipotizzata «frode in commercio» (in questo caso miele estero venduto come miele italiano) ha perso via via consistenza: i campioni prelevati sullo stesso ed analizzati dagli specialisti dell’Istituto repressioni e frodi di Perugia, accreditato in questo settore specifico hanno evidenziato come il miele messo in vendita dalla azienda lunigianese fosse assolutamente di produzione e origine italiana.

Accuse cadute, titolare prosciolto. «Per stabilirne la provenienza – spiega il colonnello Luca Barattini comandante dei carabinieri Forestali di Massa-Carrara – nel miele oggetto di controllo, i ricercatori ne isolano ed analizzano i granuli di polline che consentono di risalire alle specie vegetali bottinate dalle api ed in base alle specie trovate ed identificate, gli esperti riescono a stabilire la provenienza ‘geografica’ del miele analizzato”. C’è da dire che durante il corso delle indagini il prodotto sotto l’aspetto sanitario era subito risultato in condizioni ottimali, i dubbi erano dati esclusivamente dalla sua provenienza: ora le analisi dell’Istituto repressioni e frodi di Perugia, hanno determinato una volta per tutte che quel miele è assolutamente italiano e conforme a quanto dichiarato sull’etichetta con cui è messo in vendita».

Roberto Oligeri