PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Migranti a Marina di Carrara, sei sbarchi in sei mesi: 800 le persone arrivate

Il porto apuano è considerato una meta sicura per il Governo. La prossima nave, Open Arms, attesa lunedì o martedì alla banchina Fiorillo

Geo Barents

Geo Barents

Carrara, 20 agosto 2023 – Sono passati 200 giorni dal primo sbarco, quello del 30 gennaio, dove la Ocean Viking di Sos Meditérranée con 95 persone a bordo ha battezzato Marina di Carrara: porto sicuro. Sono trascorsi invece 30 giorni dall’ultimo sbarco quello della Geo Barents con 206 migranti. Siamo a 600 persone totali arrivate al porto apuano alle quali si andranno a sommare le 196 previste nei prossimi giorni. In mezzo alle due date la Life Support di Emergency con 55 persone, 6 minori di cui tre non accompagnati, poi sempre la stessa nave ha attraccato una seconda volta con 29 migranti, tra cui tre donne e un bambino. Poi la Geo Barents con 196 profughi, con 51 minori non accompagnati. Questa volta la nave è la Open Arms che giovedì scorso ha effettuato due salvataggi nel Mediterraneo centrale in acque internazionali. I migranti si trovavano a bordo di un’imbarcazione di legno sovraccarica.

In queste ore sta risalendo la penisola per sbarcare uomini, donne e bambini provengono dalla Liberia, dal Gambia, dalla Guinea, dall’Eritrea, dalla Nigeria e dal Sudan. Siamo al sesto sbarco e la macchina dell’accoglienza si sta attivando. "Le operazioni di accoglienza saranno come sempre coordinate dalla Prefettura che ieri pomeriggio ha già convocato una riunione organizzativa a palazzo Ducale - spiega la sindaca di Carrara, Serena Arrighi -. I migranti, seguendo ormai un protocollo ben collaudato, saranno fatti scendere a terra e da qui subito accompagnati al complesso fieristico di Imm-Carrarafiere per le visite mediche e l’identificazione. Dopo essere stati rifocillati uomini, donne e bambini saranno quindi subito smistati per i vari centri di accoglienza".

Intanto dalle ong arriva la richiesta di accorciare le tratte e assegnare porti sicuri più vicini ai punti di soccorso per "evitare di sottoporre persone estremamente provate, con donne che, come in questo caso, hanno subito violenze, a viaggi interminabili con temperature insopportabili"