’Miracolo’ all’Opa. Monasterio con Aoup. E il parto a rischio si rivela un successo

Gravidanza delicata per Ducci: cardiopatica e con complicazioni di salute. Lavoro di squadra tra ospedale del Cuore, azienda universitaria di Pisa e Asl. La mamma: "Ho tastato con mano l’eccellenza: ringrazio tutti i medici".

’Miracolo’ all’Opa. Monasterio con Aoup. E il parto a rischio si rivela un successo

’Miracolo’ all’Opa. Monasterio con Aoup. E il parto a rischio si rivela un successo

di Alfredo Marchetti

La sanità toscana ancora una volta fa rete e consente ad una mamma, affetta da cardiopatia e con placenta previa, di mettere al mondo il suo bambino in piena sicurezza. Il parto è avvenuto nell’Area nascita integrata dell’Ospedale del Cuore, gestita, in stretta collaborazione, da Monasterio e Asl. Mamma Eleonora Ducci di Lucca e il suo bambino Simone, figlio secondogenito, sono stati dimessi, sono a casa e stanno bene. Ducci da anni è seguita da Monasterio per una complessa cardiopatia che interessa l’arteria aorta e una valvola cardiaca. Cardiopatia che non le ha impedito, tre anni fa, di mettere al mondo la sua prima figlia Olivia, all’Ospedale del Cuore, seguita da cardiologi, cardiochirurghi, ginecologi e neonatologi dell’Area nascita integrata.

Nelle scorse settimane il secondo parto, ancora più delicato del primo perché, a complicare il quadro clinico della donna, è sorto anche un problema ginecologico. Al quinto mese mese di gravidanza, al momento dell’ecografia morfologica, i professionisti della Unit di medicina materno-fetale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana hanno diagnosticato a Ducci una placenta previa che, per la sua particolare collocazione nella parte bassa dell’utero, sulla cicatrice del pregresso taglio cesareo, poteva causare eventi emorragici con rischi importanti per la salute di una donna, ancor di più se affetta da cardiopatia. Una posizione placentare che presupponeva una gestione ed un follow up specialistici con valutazioni seriate di ecografia tridimensionale per lo studio anatomo-funzionale dell’invasione placentare nei tessuti circostanti.

La gravità del quadro clinico ha richiesto quindi un intervento multispecialistico per cui, a garanzia della salute della mamma e del bambino, si è messa in moto la rete della sanità toscana per la gestione delle gravidanze ad alto rischio: la donna è stata seguita dai ginecologi dell’Azienda ospedaliero Universitaria e dai colleghi dell’Asl che lavorano nell’Area nascita integrata all’Ospedale del Cuore. Parallelamente i cardiologi di Monasterio hanno monitorato lo stato di salute della donna fino a 37 settimane e 4 giorni di gestazione quando è stato programmato il parto cesareo. Un parto che ha richiesto la presenza in sala di un team multidisciplinare e multi aziendale.

Ad assistere la mamma i neonatologi, anestesisti e cardiologi di Monasterio, i ginecologi, il personale infermieristico e le ostetriche dell’Area nascita integrata e dell’Asl, i radiologi interventisti. Nelle scorse settimane, grazie alla stretta collaborazione tra oltre 20 professionisti, Eleonora ha dunque dato alla luce il suo secondo figlio. Il parto è avvenuto nella sala ibrida del nuovo blocco operatorio dell’Ospedale del Cuore. Quella sala, quasi 100 metri quadrati, consente la fusion imaging, ossia la sovrapposizione di immagini ecografiche e radiologiche.

Dopo il parto, Eleonora è stata accolta nella degenza pediatrica dell’Ospedale del Cuore, insieme al suo bambino. Il piccolo, subito dopo la nascita, ha avuto bisogno di essere ventilato per qualche ora: la grande esperienza e professionalità del personale di Monasterio ha consentito che il supporto ventilatorio venisse garantito nella camera in cui era ricoverata la mamma per permettere ad Eleonora e al bambino di stare insieme, fin dalle prime ore dopo la nascita. Le infermiere e le ostetriche hanno affiancato la mamma minuto per minuto nelle delicatissime ore dopo il parto e l’hanno seguita in tutto il decorso post operatorio fino alla completa ripresa e al ritorno a casa.

"Ho incontrato l’eccellenza – racconta Ducci –. A Pisa, dopo la diagnosi di placenta previa, sono stata seguita con cura e professionalità. Conosco da anni i medici di Monasterio che mi seguono per la mia cardiopatia, già in occasione del primo parto mi hanno dimostrato massima competenza e lo hanno fatto anche in questa seconda occasione. All’Ospedale del Cuore mi sono sentita accolta, curata e informata. Ringrazio tutti per la qualità del loro lavoro, per avermi coinvolta e resa consapevole. Un team straordinario che mi ha sostenuta anche durante l’intervento. Sono stata supportata a 360 gradi e ringrazio infinitamente tutti".