PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Modello di accoglienza. Marina il secondo porto per numero di sbarchi

Undici attracchi e 1500 persone salvate dal mare è il bilancio del 2023. Il prefetto: "Qui una grande squadra che ha saputo risolvere i problemi". .

Lo scalo di Marina di Carrara è il secondo in Italia per numero di sbarchi. Undici attracchi da gennaio 2023 con circa 1500 migranti scesi nel porto apuano. "Una circostanza che mai nessuno di noi avrebbe immaginato - ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale, Mario Sommariva durante la giornata mondiale della Croce Rossa che si è tenuta nella sala convegni su viale Colombo -, ma sono orgoglioso del risultato ottenuto. Si è affermato un modello che coniuga sicurezza, efficenza e umanità. Questo è un momento storico dove l’umanità in tante parti del mondo viene calpestata: dobbiamo quindi uscire dalla concezione emergenziale del fenomeno. Se continuiamo con la visione della paura dell’ondata di ‘barbari’ faremo un cammino breve. Serve una concezione più ampia di integrazione. L’inverno demografico è iniziato da tempo, un modello come questo ci deve portare a riflessioni più ampie. Due ragazzi sbarcati nei mesi scorsi nel porto di Marina, per esempio, hanno poi trovato lavoro all’interno dei cantieri navali della zona iniziando così una vita normale. Questo è il nostro obiettivo, ossia fare i conti con fenomeno connaturato alla storia dell’umanità".

Un sistema di accoglienza che si è rodato nel tempo, in un anno la macchina ha oliato i suoi ingranaggi "in un territorio che sembrava lontano dagli sbarchi, ma questi migranti non possono arrivare qua per poi essere mandati in giro per l’Italia, la cosa non può funzionare - ha proseguito il presidente della provincia Gianni Lorenzetti -. Bisogna fare un passo avanti rispetto al metodo di accoglienza e al metodo di inserimento. E’ necessario trovare ulteriori porti di sbarco nel contesto di un fenomeno in crescita costante. Parliamo di esseri umani e per questo serve amore e impegno".

Diversi amministratori politici chiedono da tempo ulteriori soluzioni per fare sì che ci sia una distribuzione equa dei migranti chiedendo appunto nuovi porti sicuri. Poi ci sono le Ong che alzano le braccia quando arriva la comunicazione del Governo di aggiungere giorni di navigazione per risalire lo Stivale e raggiungere Marina di Carrara. Ma in mezzo a tutto questo c’è un sistema accoglienza fatto di volontari, sanitari, mediatori culturali, forze dell’ordine e amministrazioni "una grande squadra - ha sottolineato il prefetto di Massa Carrara, Guido Aprea - con il compito di risolvere i problemi. Noi non siamo il decisore politico, abbiamo il dovere di accogliere con efficenza e umanità queste persone che in maniera biblica si spostano per cercare una vita migliore. Burkina Faso, Bangladesh, storie mai constatate prima, questo significa che c’è un movimento epocale che andrebbe trattato in maniera differente. Questo modello di accoglienza funziona bene perché lavora la Repubblica, quando i suoi esponenti collaborano ci sarà sempre una vittoria. L’immigrazione non è da contrastare, ma da accogliere e bisogna farlo con il cuore. La Regione Toscana in merito alla cosa non è in linea con il Governo, qua nessuno si è mai frapposto per creare problemi o ostacoli. Nonostante nel territorio non avevamo mai sentito parlare di sbarchi in poco tempo siamo diventati porto sicuro. Noi siamo l’esempio pratico di quello che tutti noi siamo in grado di fare quando c’è una volontà comune".