Il castello di Moneta tra i protagonisti del convegno ‘1927 – 2027’ che si è svolto nel mese di dicembre a Pontremoli. Una giornata di approfondimento per costruire un importante gruppo di lavoro per recuperare i Castelli della Lunigiana in collaborazione con l’istituto di valorizzazione dei Castelli, e dove la fortezza di Moneta è stata nominata 12 volte. Ora si attende che l’architetto Antonio Tinfena aggiorni il progetto di recupero del maniero.
"Il titolo è strategico perché il 1927 è l’anno in cui con un’azione il fascio di Fossola tentò un primo recupero, ma per ragioni storico con il fallimento della famiglia Fabbricotti il progetto non andò in porto – spiega Luigi Giovannelli, fondatore del gruppo social ‘Salviamo il Castello di Moneta’ da sempre in prima linea per recuperare la fortezza –. Con la legge Spini dell’80 vennero restaurati diversi castelli della Lunigiana, Palazzo del Principe a Carrara, Castello Malaspina, la fortezza Firmafede di Sarzana, ma non Moneta perché al tempo era proprietà privata. Fu solo con la giunta Segnanini, al tempo ero consigliere di circoscrizione, che il castello divenne comunale grazie a una donazione della famiglia Dervillè. Con Segnanini venne fatto un progetto di recupero in nove lotti, ne vennero fatti solo tre per un totale di 300mila euro – conclude Giovannelli –. La novità è che a settembre dello scorso anno l’amministrazione comunale ha affidato all’architetto Tinfena di riaggiornare il suo progetto originale".