REDAZIONE MASSA CARRARA

Moneta, un ponte per la Corsica. Le tracce dell’antico legame

Nel castello e nei paesi dell’isola toponimi e nominativi che testimoniano il collegamento storico. I Malaspina chiamarono mercenari corsi per difendere il paese di Antona. Le iniziative del comitato .

L’operatrice turistica Sofia Spagna con Luigi Giovannelli e Jacopo Grassi del gruppo Facebook ’Salviamo il castello di Moneta’ in visita al maniero

L’operatrice turistica Sofia Spagna con Luigi Giovannelli e Jacopo Grassi del gruppo Facebook ’Salviamo il castello di Moneta’ in visita al maniero

A Moneta c’è una toponomastica che si ispira a contatti ravvicinati con la Corsica: una località denominata corsesca, posta tra il castello e Fossola, un tempo isolata dall’abitato, oggi lungo la via Montebello. E’ quanto è emerso dalla visita a quel che resta dell’antico maniero di Sofia Spagna, una operatrice turistica di La Spezia, trasferita nel nord della Corsica dove si è imbattuta in molte tracce dei contatti tra l’isola e la nostra costa. In collegamento con Luigi Giovannelli tramite la pagina facebook ’Salviamo il castello di Moneta’, il sito gestito da un gruppo che non si arrende al degrado e chiede il recupero del castello, la Spagna è giunta in città e ne ha approfittato per una visita a Moneta con l’obiettivo di approfondire i legami tra le due sponde del mar Ligure e Alto Tirreno. I corsi arrivano a Moneta con i pisani e i genovesi, come mercenari a presidio del castello, ma verso il ‘600 sono costretti a scendere più in basso in cerca di acqua che trovano nel canale Bertino. "Esistono documenti papali che testimoniano i possessi Obertenghi in Corsica, mentre intorno al 1600 i mercenari corsi furono chiamati dai Malaspina per intervenire ad Antona – racconta la Spagna – scambi commerciali e tanta immigrazione sono documentati anche nel XIX secolo dalla Lunigiana verso la Corsica. E nel nord dell’isola, nella cittadina di Belgodere, è presente anche una maestà dei Quercioli, che evidentemente ha qualche cosa in comune con il territorio massese".

I marchesi di Massa si stabiliscono in Corsica nella seconda metà dell’XI secolo, tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni’80. Gli Obertenghi possiedono proprietà in tutta l’isola, da Capo Corso ad Ajaccio, dalla pianura orientale alla costa occidentale e ben presto i loro possedimenti si estendono. In un inventario dei beni del marchese, si parla di curtis, chiese, pascoli, vigne, terreni e case, ville, castrum e castelli. Adesso per Luigi Giovannelli, l’instancabile sostenitore del recupero di quello che resta del castello di Moneta e animatore dell’omonimo gruppo facebook, c’è un obiettivo in più: rinnovare i legami tra la Corsica e la zona apuana.

Maurizio Munda