Monoblocco, dubbi e timori del sindacato "No a smantellamenti e depotenziamento servizi"

Salvadori (Uil Fpl) lancia l’allarme e chiede "un confronto per rassicurare sia i dipendenti che i cittadini"

Monoblocco, dubbi e timori del sindacato  "No a smantellamenti e depotenziamento servizi"

Monoblocco, dubbi e timori del sindacato "No a smantellamenti e depotenziamento servizi"

"Quale futuro per il monoblocco di Carrara? Girano voci insistenti, e ricorrenti, di smantellamento di reparti, chiusure di servizi e stop alle prestazioni. Personale da ricollocare a stretto giro di boa forse al Noa forse in altre strutture, per pochi mesi o forse anni. Qualcuno deve fare chiarezza perché i dipendenti sono in agitazione, ne va della loro salute come di quella dei cittadini". A farsi portavoce del malessere crescente e delle preoccupazioni dei dipendenti dell’Usl Toscana nord ovest che operano al monoblocco di Carrara (nella foto) è il segretario Uil Fpl, Claudio Salvadori, che in queste settimane sta ricevendo un numero sempre maggiore di segnalazioni e denunce da iscritti e lavoratori. "Temono per il loro futuro e per ciò che accadrà alla struttura – continua il segretario Uil Fpl – Ci sono stati sopralluoghi dei vigili sulla struttura di cui non si è saputo nulla in via ufficiale. Intanto le voci corrono, qualche dipendente sarebbe stato addirittura avvisato di prossimi spostamenti al Noa per una chiusura di 3 mesi, altri di smantellamenti definitivi. Sappiamo che il monoblocco è una struttura che ha bisogno di importanti interventi di adeguamento e sistemazione, siamo a conoscenza che sono previsti lavori per milioni di euro nei prossimi anni ma è il caso che l’amministrazione comunale di Carrara e i vertici dell’azienda sanitaria facciano chiarezza, in modo pubblico e condiviso. Abbiamo già chiesto un incontro perché sulla vicenda non siamo mai stati informati – continua Salvadori – abbiamo chiesto di esser emessi al corrente della situazione e non è mai avvenuto. Il sindacato dovrebbe essere attore attivo di qualsiasi cambiamento e trasformazione, soprattutto quando si parla di sanità, per prevedere i problemi e trovare soluzioni. Ufficialmente non sappiamo niente ma raccogliamo le voci dei lavoratori, timori e malcontento. Possiamo solo immaginarci cosa succederebbe in città se davvero dovessero ridurre o chiudere reparti per mesi: lavoratori da ricollocare, pazienti da sistemare, servizi da riorganizzare. Serve subito un confronto per rassicurare dipendenti e cittadini".