Morta la ginecologa Furia. Era l’anima del consultorio

La dottoressa Daria si è spenta ieri a 70 anni. Il ricordo dei colleghi "Ci insegnava a non imporci e a incontrare le donne nel loro mondo".

Morta la ginecologa Furia. Era l’anima del consultorio

Morta la ginecologa Furia. Era l’anima del consultorio

La sanità apuana piange per la ginecologa Daria Furia, morta ieri a 70 anni. L’ultimo saluto domani alle 16 all’ingresso del crematorio al cimitero in via Turigliano. Daria Furia, che lascia il marito Roberto e il figlio Dario, ha lavorato per anni al Monoblocco di Carrara ed è stata la referente al consultorio di Avenza. La vice sindaca e assessore alla sanità Roberta Crudeli chiede ora che a lei venga intitolato il consultorio di Avenza. "Sarebbe un atto doveroso per tutto quello che ha fatto per le donne e per il consultorio – dice – ha raggiunto i risultati di eccellenza che ha oggi grazie a lei, e sarebbe bello che lei restasse nella memoria di questo servizio".

"Daria era veramente una persona speciale – scrive Monica Guglielmi, direttrice del distretto apuano – Era travolgente. Piena di idee e progetti che non restavano sulla carta, ma che, comunque, con le risorse a disposizione (spesso anche intervenendo di tasca propria) riusciva a portare avanti. Servizi per le donne, tutte, con un’attenzione particolare alle più fragili e bisognose. Mi ha fatto aprire lo sguardo sulle straniere, che riusciva a comprendere e rispettare nel profondo. Come dimenticare i corsi di formazione per gli operatori, le iniziative, le feste". Ai familiari di Daria le condoglianze della direzione aziendale, della direzione dei presidi di Massa Carrara e di tutti i colleghi "che hanno avuto il privilegio di lavorare con lei e di apprezzarla per le sue capacità umane e professionali".

"Ci insegnava a non imporci – prosegue Guglielmi –, ma a incontrare le donne nel loro mondo, per abbattere le diffidenze, superare gli ostacoli e costruire insieme. In particolare non potrò mai dimenticare la festa della primavera con la comunità rumena, a Marina di Carrara, Daria che ballava gioiosa coinvolgendo tutti, o quella con le donne musulmane a Carrara. Poi i percorsi con le scuole, con i giovani, i tanti servizi offerti. Il cofanetto per le donne in menopausa. Non lasciava niente e nessuno indietro. Andava anche ad aiutare le ragazze in comunità, supportava tante giovani madri sole o in difficoltà nella crescita dei loro figli. Durante l’emergenza Covid, già pensionata, ha fornito il suo prezioso e generoso contributo, come volontaria, insieme al marito Roberto, anche lui medico, somministrando le vaccinazioni a Carrarafiere e al vecchio ospedale di Massa".