L’arresto cardiaco è la prima causa di morte nel mondo occidentale ed è per questo che diventa fondamentale la formazione. "Più formi più salvi" è questo lo slogan coniato dal dottor Fabio Costantino, per sottolineare l’importanza della cardio formazione tra la popolazione. Purtroppo ancora oggi: "L’8% è la sopravvivenza in Europa in caso di arresto cardiaco – spiega Fabio Costantino – e solo il 28% della popolazione in Europa utilizza il defibrillatore (Dae)". Il Dae può essere utilizzato dai maggiorenni e la legge Mulè prevede la diffusione del Dae nei luoghi pubblici e di lavoro, nonché l’immunità per chi li usa. "Il cittadino formato ed informato applicherà poche azioni salva vita – spiega Costantino –, manovre molto semplici che non hanno bisogno di una preparazione sanitaria specifica. L’iter se c’è una persona incosciente è molto semplice: verificare chiamandolo che è incosciente (quindi in probabile arresto), chiamare il 112 e dire che una persona è incosciente, chiedere di portare un Dae e iniziare subito l’rcp (rianimazione cardio polmonare, cioè il massaggio cardiaco) in attesa che arrivi il Dae e poi l’ambulanza. Nella catena della sopravvivenza l’anello iniziale è il cittadino che deve diventare il perno trainante di tutta la catena. Solo in questo modo si alzano le probabilità di salvezza e la riduzione della disabilità permanente. Il ruolo del cittadino diventa quindi vitale". "Senza il cittadino – prosegue il dottore – , quando si verifica un arresto cardiaco, spesso noi cardiologi non possiamo farci nulla, perchè il fattore tempo diventa fondamentale. Con la formazione della popolazione al Blsd il cittadino diventa attivo e in grado di aiutare chi ha bisogno. Con questa legge lo Stato si prende in carico la tutela della salute dei cittadini regolamentando la formazione al Blsd per chi prende o rinnova la patente e le persone rispondono allo Stato mettendo in atto quello che hanno imparato. Non solo la formazione al momento di conseguire la patente ma anche il retraining al relativo rinnovo, perchè come dimostrano gli studi più formi le persone in un tempo costante e continuo più il soggetto sarà sicuro di sé e più propenso ad attivarsi. Gli studi condotti in Danimarca, dove dal 2006 c’è l’obbligo per i neopatentati di fare il corso, dimostrano che per ogni 5% di persone formate aumenta del 14% la sopravvivenza da arresto cardiaco. Più formi più salvi". Laura Sacchetti
CronacaMorti da arresto cardiaco: "Più formi, più salvi"