REDAZIONE MASSA CARRARA

Morti per tumore, dati allarmanti "Provincia oltre la media regionale"

I risultati del segretario Cisl Figaia assieme allo studio epidemiologico redatto da Sentieri sui Sin Italiani. La stoccata: "Elaborazioni vecchie di 4 anni: quando saranno aggiornate ci metteremo le mani nei capelli".

Morti per tumore, dati allarmanti "Provincia oltre la media regionale"

Lo studio epidemiologico Sentieri sui Sin italiani, compreso quello di Massa Carrara, è importante ma non basta. Servono più dati e recenti per capire l’effettivo stato di salute del territorio e dei cittadini, in particolare quelli che abitano e lavorano nelle aree ancora contaminate. C’è invece una penuria di numeri e di informazione da parte delle istituzioni che alla fine genera solo confusione e su questo punto incalza il segretario della Cisl Toscana Nord, Andrea Figaia, che alla fine si è costruito un suo personale ‘report’ raccogliendo dati e statistiche provenienti dai vari distretti sanitari dell’Usl Toscana Nord Ovest, tramite accessi agli atti e confronti con le istituzioni. Un lavoro che per quanto certosino è però come sempre parziale perché è stato lo stesso segretario a doverselo creare in assenza di comunicazioni chiare ed evidenti sulla situazione. E a ogni modo basandosi su statistiche che restano ‘datate’ sotto il profilo sanitario, almeno di 4 anni precedenti.

Numeri che su malattie e decessi raffrontati in ambito di area vasta confermano quanto evidenziato da Sentieri: "Se guardiamo i malati morti e analizziamo tutte le tipologie di cancro, nei maschi la zona apuana (Montignoso, Massa e Carrara ) primeggia con un dato davvero negativo – sottolinea Figaia – e con lo 0,465%, sorpassa la Versilia, il dato di area vasta Nord Ovest (0,409%) e quello Toscano che è ancora più basso 0,381%. La Lunigiana per la mortalità degli uomini si piazza allo 0,399% in media. Allora dobbiamo chiederci: perché nella zona di costa delle Apuane i maschi muoiono con una percentuale così alta rispetto alle zone limitrofe e alla Toscana?".

Figaia evidenzia che i dati di cui è venuto in possesso si fermano al 2016 "ma non è possibile ottenerne di aggiornati. Le richieste fatte non hanno avuto riscontro". A ogni modo la dimensione è chiara: nelle tabelle di incidenza dei tumori, elaborate da Ispro di Firenze, "la provincia col maggiore impatto di tumori è Livorno 5,468% segue Massa Carrara 5,37% . La media toscana è 5,232%. Livorno primeggia nel tumore alla prostata, alla vescica e alla tiroide sia pure a pari merito con Massa Carrara. E proprio Massa Carrara ‘primeggia’ nel tumore alla mammella, del colon retto uomini, ex aequo della tiroide e del polmone donne e della cute. Ma a Livorno si muore assai meno di quanto ci si ammali. Qui no".

Quest’ultimo aspetto merita per Figaia una riflessione in più: "Partiamo dalle donne. A Massa Carrara sulla costa la malattia incide in maniera più alta anche degli uomini nel confronto con il resto del territorio. Quando si arriva però alla mortalità il dato resta relativamente basso. Per quanto riguarda gli uomini, invece, di fronte a un dato di malattia latita il numero dei decessi poi esplode rispetto alle statistiche di area vasta. Sulla costa i decessi per tumori hanno l’incidenza più alta di tutta l’azienda sanitaria. Gli uomini si ammalano quindi delle forme più pericolose come prostata, colon retto, cute, tiroide e vescica".

Una statistica che secondo il segretario della Cisl è di certo al ribasso: "Quando avremo i dati relativi agli anni della pandemia, e prima o poi dovranno darli, credo che troveremo cose da mettersi le mani nei capelli – conclude -. Oggi purtroppo abbiamo ancora dati vecchi e questo è inaccettabile: si spendono tanti soldi per avere un numero enorme di dirigenti, mettiamo anche qualcuno a seguire i dati delle aziende sanitarie e avere finalmente delle statistiche aggiornate".