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La vittima Giorgio Bedini
Carrara, 22 febbraio 2025 – Stamani alle 11 nella chiesa del Bambin Gesù della Perticata si svolgeranno i funerali di Giorgio Bedini, l’imprenditore di 82 anni morto schiacciato da una gru mentre movimentava un blocco nel piazzale della sua azienda di viale Galilei. L’incidente era avvenuto poco dopo le 15 all’interno del piazzale della Bedini Marmi nella giornata di mercoledì. Ieri per tutto il pomeriggio amici e conoscenti hanno potuto dargli l’ultimo saluto nella casa del commiato delle onoranze funebri San Ceccardo, da dove la salma partirà stamani alla volta della Perticata. Il Pubblico ministero ha ritenuto di non procedere con l’autopsia escludendo la responsabilità di altre persone, e ieri ha restituito con il nulla osta la salma alla famiglia: alla moglie Ornella Sardi e ai due figli Giulia e Matteo.
Intanto anche ieri i tecnici del Pisll, la prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl erano al lavoro per chiudere il cerchio sull’indagine aperta dalla Procura della Repubblica. Con tutta probabilità si è trattato di un errore umano, una piccola mossa sbagliata che ha fatto oscillare il blocco di marmo da 40 tonnellate facendo cadere il pesante mezzo su un fianco. Queste almeno le prime ipotesi che sembrerebbero alla base dell’incidente sul lavoro. Una morte che ha scosso un’intera città non solo per la tragica fine di Bedini, ma soprattutto per la sua età.
Eppure lui amava il suo lavoro e nonostante l’età, ogni giorno saliva sulla sua gru per le operazioni di carico e scarico. Una tragicità fatale per un esperto del mestiere come Bedini, un professionista della movimentazione che i camionisti dicono un grande esperto nella carica dei blocchi e che affrontava ogni manovra con calma, precisione professionalità. Impossibile stabilire a posteriori se l’uomo sia stato sbalzato fuori dal mezzo perché non indossava la cintura di sicurezza, o sia rimasto intrappolato sotto il peso della gru dopo averla tolta nel tentativo di scendere al volo dopo che si era reso conto che il mezzo si sarebbe rovesciato. Secondo alcuni testimoni avrebbe alzato di troppo l’argano con cui stava sollevando il blocco. E sarebbe stato proprio durante questa manovra che il blocco di circa 40 tonnellate avrebbe ‘sbracciato’ causando il ribaltamento del mezzo pesante. Una gru di quelle dimensioni è in grado di movimentare un blocco da quarantacinque tonnellate, ma se il verricello (l’argano) resta basso.
Se Bedini non avesse deciso di scendere dalla gru ma si fosse aggrappato con tutte le sue forze al volante probabilmente si sarebbe fatto solo male. Come hanno spiegato i tecnici del Pisll le cabine di questi mezzi pesanti sono progettate per resistere a questo genere di urti, e restare all’interno mitiga i danni. Al dolore della famiglia si unisce anche la Cna di Massa Carrara, che ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa dell’associato Giorgio Bedini. L’amministrazione comunale lo aveva già fatto il giorno dell’incidente tramite la sindaca Serena Arrighi che era andata nel piazzale della Bedini Marmi per abbracciare la famiglia a nome di tutta la città.