
Il camion completamente rovesciato dopo la caduta per molti metri
Carrara, 29 aprile 2025 – Stava scendendo dalla cava 150 della Cooperativa Canalgrande per andare alla numero 95 quando per cause in corso di accertamento Paolo Lambruschi è finito nel burrone di Fossaficola. L’incidente è avvenuto poco dopo le 8 di ieri mattina a Fantiscritti, nel bacino di Miseglia. L’uomo aveva 59 anni ed era alla guida di un dumper, un mezzo pesante usato per movimentare le scaglie all’interno dei bacini marmiferi e mantenere i piazzali puliti. Lambruschi è uno storico dipendente della Cooperativa Canalgrande, per cui faceva il camionista.

Durante la caduta il mezzo ha perso il cassone ed è volato per diversi metri, schiantandosi alla fine del ravaneto. Lambruschi è morto sul colpo. In attesa di ulteriori sviluppi la Procura della Repubblica ha aperto un’indagine ed è stata disposta l’autopsia sulla salma. L’esame autoptico servirà a capire se la tragedia è stata determinata da un malore improvviso o da cause accidentali. Paolo lascia la moglie Daniela, la figlia Selene, e i fratelli Alessandro, Giuliana e Daniela. Per tutta la giornata di ieri gli operatori del Pisll, il reparto Prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl sono stati sul posto per i rilievi d’urgenza, che di rito vanno consegnati entro 24 ore alla Procura. Mentre oggi gli operatori coordinati da Domenico Gullì saranno di nuovo in cava per ultimare i rilievi anche attraverso l’uso di un drone.
Si tratta di un luogo molto esteso e impervio e le immagini aeree serviranno per avere ulteriori dettagli, nella speranza di trovare tracce utili a delineare la dinamica dell’incidente mortale. A dare l’allarme sono stati gli altri cavatori e al momento non sono emerse testimonianza utili a ricostruire la dinamica.
Su un fatto sono tutti d’accordo «Paolo non era un novellino, ma un camionista esperto», uno che quella strada arroccata a 400 metri sopra il livello la faceva tutti i giorni. Un esperto del mestiere che oltre a conoscere la strada come le sue tasche sapeva che era delimitata da un cordolo segnaletico. Per questo colleghi e conoscenti ieri mattina hanno pensato a un malore improvviso. Dolore e rabbia i due sentimenti che hanno contrassegnato la giornata di ieri, ma soprattutto la voglia di non parlare e di rispettare la morte di Paolo, per tutti ‘Paolon’. Molti i colleghi che sono rimasti a Fossaficola per tutto il tempo necessario a rimuovere il dumper con all’interno il corpo del camionista, tutti in rigoroso silenzio e con le lacrime agli occhi. In mattinata nel bacino di Miseglia è calato un silenzio surreale, nessun macchinario in funzione, nessun camion in transito e nessun operaio al lavoro. Solo il rumore della grande gru usata per recuperare il dumper. Tra i primi a raggiungere il luogo dell’incidente il fratello Alessandro e la sindaca Serena Arrighi, ma anche tanti camionisti e dipendenti e soci della Cooperativa Lorano. Tutti increduli per quanto accaduto.
La notizia della sua tragica scomparsa si è diffusa molto rapidamente dai monti al mare, e gli operai di tutte le cave, come avviene durante queste tragedie, sono stati rimandati tutti a casa. Sul posto è intervenuto personale del 118 del Soccorso cave con medici e infermieri, i Vigili del fuoco, i mezzi della Pubblica assistenza che si sono occupati di trasportare la salma, e carabinieri e polizia. Inizialmente era stato allertato anche l’elisoccorso Pegaso, ma quando i primi sanitari sono arrivati sul posto hanno capito che il 59enne era deceduto e l’elicottero è ritornato alla base. Alessandra Poggi