Moschea fantasma. Cassazione respinge il ricorso contro Rinaldo Reboa

La Corte suprema boccia l’istanza di sequestro dei beni di Unicredit

Moschea fantasma. Cassazione respinge il ricorso contro Rinaldo Reboa

Moschea fantasma. Cassazione respinge il ricorso contro Rinaldo Reboa

Unicredit perde anche contro l’avvocato del foro di Massa, Rinaldo Reboa (nella foto). La corte suprema di cassazione ha respinto il ricorso della banca sul sequestro dei beni del legale per un valore totale di 7.5 milioni di euro. A un mese dal terzo no per Unicredit in merito al ricorso presentato dalla banca contro l’avvocato Carlo Giovanni Lattanzi arriva un ulteriore stangata per l’istituto dopo i due no della corte di appello di Genova e al disco rosso del tribunale di Massa.

Al centro aancora il celebre caso della moschea fantasma in Iraq mai costruita: la vicenda risalente al 1990 che destò molto scalpore nella nostra città, era legata ad una commessa miliardaria che la ditta Dazzi aveva ottenuto dall’Iraq di Saddam Hussein e che le due guerre del Golfo avevano impedito di portare a termine, da qui il fallimento della ditta di via Piave ed un complicatissimo intreccio di cause che, oggi, hanno trovato in parte il loro epilogo.

Il 6 maggio del 2012 il tribunale di Torino a definizione del processo di primo grado condannò Rinaldo Reboa, difeso dall’avvocato Giovanni Altadonna, per il reato di abuso d’ufficio alla restituzione in favore di Unicredit della somma di 7.5 milioni di euro.

In grado di appello è stata poi dichiarata l’estinzione del reato per prescrizione. Il processo penale si concluse nel 2018 con la sentenza della corte di cassazione. Poi il 19 dicembre 2018 Unicredit aveva iscritto a ruolo la procedura di espropriazione immobiliare al tribunale di Massa, in questo frangente il giudice pronunciò l’estinzione del procedimento. La banca aveva così fatto ricorso per cassazione successivamente rigettato poi dalla terza sezione civile della corte suprema il 22 marzo. Quindi si chiude definitivamente un capitolo dopo il fallimento del ricorso e dichiarate integralmente compensate tra le parti le spese del giudizio di legittimità. Ma la cassazione si era già pronunciata in merito alla moschea fantasma. Gli avvocati Rinaldo Reboa, Giancarlo Lattanzi, Laura Donatiello e l’imprenditore Paolo Dazzi, furono definitivamente assolti dalle accuse che a suo tempo aveva loro mosso la Procura della Repubblica di Torino. Gli imputati erano comparsi dinanzi ai giudice per rispondere delle gravissime accuse di falso, bancarotta ed abuso d’uffici.