FRANCESCA FREDIANI
Cronaca

Mostre al Mudac: Vincenzo Marsiglia e Federico Galeotti esplorano la polvere di marmo

Due mostre al Mudac di Carrara esplorano la polvere di marmo con opere di Vincenzo Marsiglia e Federico Galeotti.

Due mostre al Mudac di Carrara esplorano la polvere di marmo con opere di Vincenzo Marsiglia e Federico Galeotti.

Due mostre al Mudac di Carrara esplorano la polvere di marmo con opere di Vincenzo Marsiglia e Federico Galeotti.

Polvere di marmo, polvere di stelle. Due diversi modi di approcciarsi al bianco materiale delle cave di Carrara sono protagonisti di due mostre, curate da Cinzia Compalati, che inaugurano oggi al Mudac. Da un lato le sperimentazioni tecnologiche e l’approccio pittorico più che scultoreo alla materia di Vincenzo Marsiglia in “Stars and Dust”, dall’altro il lavoro sulle tracce di Federico Galeotti in “Marble Dust from the Space”.

Originario di Belvedere Marittimo (Cs), Marsiglia, classe ‘72, lavora a Soncino in provincia di Cremona e si era già fatto conoscere in città per Regolo, l’albero di Natale di piazza del Duomo. Porta a Carrara il suo progetto “Map (Star) the World”, con cui sta mappando le più grandi città italiane e straniere. L’artista servendosi di un visore di mixed reality sviluppato da Microsoft per l’industria e la chirurgia e da lui per la prima volta applicato all’arte, Hololens2, genera una sorta di "pelle stellare" sui luoghi e sugli oggetti. In mostra ci sarà un filmato che documenta i risultati del visore alle cave, e l’installazione Wrapped Marble, scultura formata con un tessuto composto di polvere di marmo per "entrare" nel materiale.

Federico Galeotti, dell’89, è invece un artista, fumettista ed editore di fumetti (Amianto Comics) di Carrara e infatti la sua personale occupa la Project Room, la stanza dedicata agli artisti originari o operativi in città, progetto nato con “Carrara città creativa Unesco”. Si tratta di un’impronta di piede su polvere di marmo, di tre tele coperte di orme che inizialmente erano un’unica tela e poi suddivise in un trittico, e del video dell’allunaggio. Bella anche la sua lettera alla città: "(…) Eppure, nonostante tutto, nonostante il rumore delle seghe a filo, nonostante il sudore e la fatica, c’è un legame che non si spezza. È scritto nel nostro sangue, nei nostri cognomi, nelle nostre storie di famiglia. È nella pelle dei nostri nonni, nelle mani spezzate, nei racconti di chi ha visto compagni morire sotto un masso. È nei silenzi di chi sa che la montagna si prende quello che vuole. Io non so se è giusto, non so se si può continuare così. So solo che quella polvere, nel bene e nel male, fa parte di me. E anche se la lavi via, anche se la spazzi dalle strade, lei torna. Torna sempre. Perché il marmo non lo lasci mai davvero. È lui che non lascia te. Oggi quella polvere la mescolo nei miei quadri, la imprigiono sulla tela, la trasformo in traccia, memoria, segno. È la mia materia prima, il legame con una terra che si sgretola e resiste (…)".

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alla Cultura Gea Dazzi alla conferenza stampa di presentazione delle due personali: "Con queste mostre si conferma il ruolo del Mudac come luogo d’elezione per l’arte contemporanea sul nostro territorio". Sottolinea il valore delle opere di Marsiglia che raccontano storia e destino di Carrara, utilizzando forme e materiali diversi a partire dal marmo, la riflessione artistica di Galeotti che nella project room "racconta le tracce che tutti noi, e in particolare l’artista, lasciamo nel nostro tempo e nella materia su cui insistiamo".