Movida, basta ’migrazioni notturne’. Ok al protocollo per orari omogenei: "Obiettivo salvare le vite dei ragazzi"

Siglato in Prefettura il documento che prevede la chiusura dei locali da ballo e di spettacolo alle 4.30. Aprea: "Presto la firma anche in provincia di Lucca, in modo che la Versilia si adegui a questa regola".

Movida, basta ’migrazioni notturne’. Ok al protocollo per orari omogenei: "Obiettivo salvare le vite dei ragazzi"

Siglato in Prefettura il documento che prevede la chiusura dei locali da ballo e di spettacolo alle 4.30. Aprea: "Presto la firma anche in provincia di Lucca, in modo che la Versilia si adegui a questa regola".

Un protocollo per garantire l’incolumità dei giovani e il funzionamento in sicurezza delle discoteche e delle attività legate agli spettacoli e alla movida. Non soltanto quella estiva, visto che il documento sottoscritto ieri mattina a Palazzo Ducale alla presenza del prefetto Guido Aprea, del presidente della Provincia e sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti, del consigliere regionale Giacomo Bugliani e dei sindaci di Massa, Carrara, Pontremoli e Aulla – che diventerà operativo dopo le relative ordinanze da parte dei primi cittadini – è senza limiti di tempo, quindi sarà valido anche tutto il resto dell’anno. Obiettivo regolamentare la movida "e impedire il cosiddetto fenomeno delle “migrazioni notturne“ – ha spiegato il Prefetto, Guido Aprea – Il documento che sottoscriviamo è un addendum, quindi un elemento aggiuntivo rispetto al protocollo base sulla sicurezza urbana integrata che fu siglato nel dicembre del 2022. Stiamo dando attuazione, e questo è l’ultimo degli argomenti, a quei principi e obiettivi a suo tempo individuati. Adesso ci focalizziamo sulla sicurezza dei giovani, individuando in modo sinergico delle regole per i locali di pubblico spettacolo". Importante in questo contesto il rapporto con i privati, ovvero gli stakeholder, i gestori dei locali da ballo che devono avere un ruolo proattivo.

"La ratio è garantire la sicurezza del territorio in sinergia con gli operatori delle attivià produttive. Il riferimento è anche ai locali di pubblico spettacolo poiché d’estate non c’è solo la discoteca in senso stretto, la legge infatti prevede che i Comuni autorizzino in modo temporaneo o stagionale le attività produttive a svolgere e offrire intrattenimento, musica, canto – ha aggiunto Aprea – E abbiamo inteso, con il gabinetto del Ministero dell’Interno, porre in essere una sinergia anche con la Provincia di Lucca, soprattutto i locali di pubblico spettacolo discoteche in primis che riguardano la parte costiera della nostra provincia e i Comuni della Versilia. L’orario di chiusura delle discoteche omogeneizzato alle 4.30, con un comporto di 30 minuti fino alle 5, consentirà di lottare contro un problema drammatico come appunto la “migrazione notturna“ dei giovani, i quali chiuso un portone vanno in cerca del divertimento altrove a tardissima ora, mettendosi in strada. Lo stesso protocollo sarà sottoscritto in questi giorni anche in Prefettura a Lucca e a noi questo servirà a rendere omogenea l’attività di individuazione dell’orario di chiusura di discoteche e locali tra la nostra parte costiera e quella della Versilia, senza discriminazioni". Presenti ieri mattina alla firma anche Maurizio Pasca, presidente del Silb Fipe Confcommercio e Adriano Rapaioli, coordinatore provinciale Confesercenti. Ci sarà una cabina di regia che verrà istituita in Prefettura: rappresentanti di forze dell’ordine, enti locali e associazioni di categoria potranno confrontarsi per analizzare eventuali problematiche. "Un importante impegno di esercenti, istituzioni e amministrazioni per garantire la sicurezza ai giovani che prendono parte a un sano divertimento", ha detto Pasca. "L’obiettivo è anche ridurre le criticità a livello di incidenti stradali e non solo, visto che le presenze in estate triplicano rispetto alla popolazione residente – ha concluso Aprea – Senza una regola si andava avanti ad oltranza con gli orari, quindi è un provvedimento necessario. Che tutela sia i gestori che anche i sindaci oltre ai giovani. Siamo tutti sceriffi in senso buono, qui si tratta di proteggere i nostri figli e le loro vite".

Irene Carlotta Cicora