REDAZIONE MASSA CARRARA

La vita notturna che divide i massesi. "Divertiamoci, evitando vandalismi"

Le diverse esigenze di giovani e adulti. Ma la sicurezza è “bipartisan”

 Un gruppo di giovani durante una festa nel centro storico di Massa (fotoservizio di Paola Nizza)

Un gruppo di giovani durante una festa nel centro storico di Massa (fotoservizio di Paola Nizza)

Massa, 22 giugno 2017 - La movida "spacca” la città: c’è chi vorrebbe che il divertimento proseguisse fino a tarda notte, con musica e locali aperti in pratica fino all’alba e chi, invece, preferirebbe un centro storico ‘ovattato’ per poter riposare in santa pace già prima della mezzanotte. E’ uno scontro fra residenti e turisti ma anche fra generazioni con i giovani che vogliono vivere la città ad ogni ora e gli adulti ormai troppo presi dal lavoro, lontani ormai anni luce dal mondo della movida. C’è però un aspetto che accomuna tutti quanti ed è la richiesta di maggiore sicurezza: potenziare i controlli, la presenza delle forze dell’ordine nelle vie del centro storico per limitare i comportamenti molesti che, sfortunatamente, si ripetono con cadenza settimanale, episodi di vandalismo e magari pure di spaccio sotto le porte di casa.

Ieri abbiamo fatto un giro in città per sentire le opinioni di giovani e adulti: al bar Hermes in piazza Mercurio Alice Salvaggio, Genrietta Geniatulina, entrambe diciottenni e Matteo Serafini, 23 anni, ci hanno esposto il loro punto di vista che comprende un aumento degli eventi serali nel centro storico, anche differenziati per genere musicale insieme a un controllo adeguato. «Non sono libero neanche di andare in giro con una bottiglia di vetro, come se fosse quello il problema». Se da un lato sono state attuate delle misure restrittive di questo genere dall’altro secondo l’opinione di questi ragazzi sarebbe meglio operare su punti diversi come fermare chi esagera con l’alcool diventando violento o molesto. E Ciro Buo, ragazzo ventunenne amante della movida, è della stessa opinione.

Anche Ilaria Nanni e Denise Fruzzetti, dipendenti del bar Gambrinus, hanno sottolineato la mancanza di eventi serali e convengono con i più giovani la necessità di una città più viva e aperta ai turisti ma pur sempre rispettando l’ambiente e gli abitanti. Spostandoci verso il Duomo di Massa abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare il pensiero di Silvia Ragona, 31 anni, che gestisce il negozio ormai storico “Gioca Giò”: «Sono a favore della movida perché è un modo per attirare i turisti e far conoscere la nostra città, motivo per cui dovrebbero partecipare anche gli altri negozianti ma sono anche dell’idea che sia giusto divertirsi evitando di sporcare la città, di costringere i residenti o gli stessi negozianti a dover pulire la mattina dopo e gli schiamazzi notturni... il cosiddetto - Vivi e lascia vivere - ».

Silvia partecipa alla movida cominciando proprio dal suo negozio organizzando dal giovedì al sabato serate in cui i bambini possono giocare insieme gratuitamente. Infine abbiamo ascoltato il parere di Dino Bianchi, artista di 67 anni impegnato nel sociale: «Massa deve essere viva ma con i giusti limiti, gli anziani e i lavoratori hanno il diritto e il dovere di riposare per il giorno dopo. Ogni piazza dovrebbe essere addobbata di eventi adeguati al tipo di luogo, come Piazza Mercurio, nata come salotto di massa e come tale dovrebbe presentare musiche più soft ed eleganti».